Il Forum della Pace di Parigi
Nessuno può fare a meno di internet, ormai, soprattutto durante una pandemia come quella di Covid-19, che ha determinato blocchi e chiusure (i famigerati lockdown) in quasi tutti i Paesi europei, Italia inclusa (dove forse sono state prese le misure più rigide).
Secondo dati Eurostat, relativi al 2020, l’87% delle persone, di età compresa tra 16 e 74 anni, nell’Unione europea, ha riferito di aver utilizzato internet nei 3 mesi precedenti. Questa percentuale variava dal 70% della Bulgaria al 99% della Danimarca.
Un concetto e uno scenario ripresi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al quarto Forum della Pace di Parigi.
L’appello alla pace, la fiducia e la sicurezza nel cyberspazio: l’intervento della presidente della Commissione Ue
We need to reclaim the internet as a force for good.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) November 11, 2021
At the @ParisPeaceForum I’m glad to announce that the EU is joining the Paris Call for Trust and Security in Cyberspace.
Dear @VP Harris, I’m happy to see that the US is on board too. pic.twitter.com/475Wh4ngbt
Nel suo intervento al panel pubblico sulla regolamentazione del dominio digitale, la presidente ha detto: “Durante la pandemia, internet è stata un’ancora di salvezza per milioni di aziende e l’unica connessione con i nostri cari per tanti di noi. Tuttavia, il cyberspazio è diventato anche un luogo pericoloso, più di prima, con crescenti minacce contro le nostre infrastrutture critiche, i nostri processi democratici e persino la nostra salute e la nostra sicurezza personale, compresi quella dei nostri figli”.
Per questo ha dichiarato la von der Leyen, “oggi sono lieta di annunciare che l’Unione europea aderisce, con i 27 Stati membri, all’appello di Parigi per la fiducia e la sicurezza nel ciberspazio. Perché i nostri cittadini devono sentirsi responsabilizzati, protetti e rispettati, online così come sono offline”.
Si tratta della “Call for Trust and Security in Cyberspace” presentata a Parigi nel 2018, una chiamata e un invito a riunirsi tutti assieme per affrontare le nuove minacce che mettono in pericolo istituzioni, cittadini e infrastrutture, con nuovi strumenti tecnologici.
Una tavola di nove principi per proteggere il cyberspazio comune attorno cui siedono 80 Stati di tutto il pianeta, 36 tra Istituzioni e autorità amministrative, 391 organizzazioni e 706 aziende.
Piattaforme, IA e resilienza informatica: i tre punti critici su cui l’UE sta lavorando
Tre i punti critici sollevati dalla von der Leyen e sui l’Europa deve e dovrà lavorare da qui ai prossimi mesi: resilienza informatica, intelligenza artificiale (IA) e responsabilità delle piattaforme.
Riguardo al primo punto, ha spiegato la presidente della Commissione, “ho annunciato una legge europea sulla resilienza informatica, per stabilire standard di sicurezza comuni per i dispositivi connessi venduti nel mercato europeo. Questa è un tema che è citato direttamente dall’appello di Parigi”.
Sul secondo, che si riferisce da vicino all’assistenza sanitaria, alle forze dell’ordine o, ad esempio, al mondo del lavoro e dell’occupazione, la von der Leyen ha detto che “la nostra legge sull’intelligenza artificiale si concentrerà proprio su tali settori ad alto rischio e fisserà gli standard per i prodotti sul nostro mercato”.
In particolare, ha riferito che Bruxelles lavorando con gli Stati Uniti, nel “Trade and Technology Council”, cioè il Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia, per definire principi condivisi per un’IA affidabile.
Sulla responsabilità delle piattaforme, infine, la presidente è stata chiara: “Questo è il fulcro della nostra legge sui servizi digitali. Ci auguriamo che possa essere approvato sotto la Presidenza francese il prossimo anno. Se gli algoritmi di grandi piattaforme diffondono incitamento all’odio, contenuti illegali o disinformazione, tali algoritmi devono essere modificati”.