VHacks, il Vaticano cerca esperti in cybersecurity

La Santa Sede ha chiamato a raccolta gli esperti informatici più giovani e talentuosi. La partnership con MIT e Harvard. Esperti di informatica popoleranno il Vaticano dall’8 all’11 marzo 2018 in occasione di VHacks, il primo hackathon che si terrà Oltretevere.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO
Nato dopo il richiamo di Papa Francesco a coniugare innovazione scientifica e tecnologica con uguaglianza e inclusione sociale, anche questo hackathon è un raduno al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell’informatica: sviluppatori di software, programmatori e così via. Questo genere di eventi dura di solito tra un giorno e una settimana e può avere svariate finalità lavorative, didattiche, sociali.

RISOLVERE PROBLEMI
In Vaticano si svolgerà dunque una sorta di ‘maratona di cervelli’ (il termine hackathon nasce dalla crasi di hack e marathon), di tutte le fedi ed etnie, che collaboreranno confrontando e usando le loro competenze tecnologiche per identificare soluzioni in ambiti come l’inclusione sociale, il dialogo tra le religioni e le crisi mondiali di migranti e rifugiati.

I TRE CO-CHAIR
A presiedere la manifestazione sono invece tre co-chair dal curriculum di altissima qualità: Padre Philip Larrey(sacerdote cattolico che detiene la cattedra di logica ed epistemologia presso la Pontificia Università Lateranense in Vaticano), Padre Eric Salobir (prete cattolico romano, domenicano, responsabile dei media e della tecnologia del suo ordine religioso e fondatore di Optic, un think tank dedicato a questioni etiche e tecnologia), e Jakub Florkiewicz, vincitore di diversi hackathon e con alle spalle esperienze lavorative presso la Santa Sede e la Cancelleria del Primo Ministro della Polonia.

I PARTNER E I NUMERI DELL’EVENTO
A prendere parte all’evento, che conta tra i suoi partner Google, Microsoft e Tim per citarne alcuni, saranno – racconta Aleteia – circa 120 partecipanti, di tutte le estrazioni culturali e religiose, provenienti da 57 università in cinque continenti, scelti in base ai loro risultati accademici e al loro modo di pensare innovativo.

ORGANIZZAZIONE E SUPPORTO
L’avvenimento, riporta il sito della manifestazione, è promosso da Optic in collaborazione con la Segreteria per la comunicazione, e il supporto del Pontificio Consiglio della cultura, della sezione Migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ed è preparato da un gruppo di studenti volontari di Harvard e del MIT.

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