Tutte le agenzie governative statunitensi devono smettere di utilizzare i prodotti di Kaspersky Lab entro tre mesi, ha dichiarato oggi il Dipartimento della Sicurezza Interna.
Entro un mese le agenzie governative devono segnalare la presenza di prodotti software “Kaspersky”, entro due mesi devono preparare un piano per il passaggio verso altri prodotti, ed entro tre mesi implementare gradualmente il piani per sbarazzarsi dei software della compagnia russa, si legge in un comunicato.”Queste azioni si basano sui rischi per la sicurezza delle informazioni che i prodotti” Kaspersky “rappresentano per i sistemi informativi federali. <…> Il Dipartimento è preoccupato per i legami tra alcuni rappresentanti di “Kaspersky Lab” e le agenzie di intelligence ed altri enti governativi russi, così come dalla legislazione russa, che autorizza i servizi segreti a poter richiedere o forzare le società informatiche come “Kaspersky Lab” a fornire assistenza e intercettare comunicazioni che attraversano le reti russe”, si legge nel comunicato.
Il Dipartimento della Sicurezza Interna ha inoltre dichiarato che “Kaspersky Lab” può fornire spiegazioni e fare ricorso contro la decisione che bandisce l’utilizzo dei suoi prodotti nelle istituzioni federali statunitensi.
A giugno era stato riferito che il Senato stava valutando il budget militare che, tra l’altro, prevede il divieto di utilizzo di “Kaspersky Lab” nelle strutture governative per il legame della società con il governo russo.
Alla fine di luglio il Congresso aveva chiesto da 22 agenzie pubbliche documenti sulla società Kaspersky Lab. I membri del Congresso sospettarono che i prodotti della società informatica russa potrebbero essere usati per condurre attività “dannose” contro gli Stati Uniti.
Precedentemente negli Stati Uniti negli appartamenti dei dipendenti di “Kaspersky Lab” erano state effettuate delle perquisizioni, ma nessuna prova compromettente era stata trovata. A sua volta la compagnia russa ha dichiarato la propria piena disponibilità a cooperare con le autorità americane negando allo stesso tempo le accuse.