Usa, centrali nucleari ancora in pericolo?

Un report di FBI e Homeland Security mette in guardia sul pericolo: “Continui tentativi di attacco. Stanno studiando la struttura delle reti”.

Non si tratterebbe di un pericolo attuale e concreto, ma comunque sufficiente a indurre il Federal Bureau of Invesigation e l’Homeland Security a dichiarare un “allarme giallo” (amber – ndr) per vigilare su possibili sviluppi.

A riportarlo è il New York Times, che in un articolo comparso online ieri, cita un rapporto su cui i giornalisti sarebbero riusciti a mettere le mani.

Nel dettaglio, l’allarme riguarda la compromissione di alcune aziende che operano nel settore dell’energia e che sarebbero state messe nel mirino dagli hacker a partire dal mese di maggio.

Il rapporto non specifica quali e quante siano le aziende interessate, ma tra queste ci sarebbe anche la Wolf Creek Nuclear Operating Corporation, che gestisce una centrale nucleare in Kansas.

La centrale nucleare di Burlington, Kansas, è gestita dalla Wolf Creek Nuclear Operating Corporation, che gestisce. L’azienda sarebbe tra le vittime degli attacchi.

Nonostante il rapporto dia per certo che sia avvenuta la violazione di sistemi informatici delle aziende, al suo interno si specificherebbe che “non ci sono indizi che i pirati siano riusciti ad accedere a sistemi delegati al controllo delle infrastrutture energetiche”.

In ogni caso il quotidiano statunitense precisa che le reti informatiche dedicate alla gestione delle infrastrutture energetiche, com’è logico che sia, sono completamente isolate da Internet e dal resto dei sistemi aziendali.

Gli attacchi, portati nel classico stile adottato dai gruppi specializzati nelle infiltrazioni, hanno sfruttato diverse tecniche, a partire dalle classiche email di spear-phishing con documenti di Word infetti in allegato. Ma non solo: secondo gli investigatori, i pirati avrebbero anche compromesso dei siti Internet visitati frequentemente dai bersagli dell’attacco.

Insomma: il classico modus operandi di chi vuole mettere a segno un attacco APT (Advanced Persistent Threat) e sta cercando un varco per penetrare il network in cui si vuole insinuare.

Nessuno, almeno per il momento, si sbilancia nemmeno sugli obiettivi degli attacchi: semplice spionaggio industriale o un tentativo di sondare il terreno per verificare la possibilità di accedere a sistemi che possono portare al sabotaggio degli impianti?

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