L’attacco informatico alla Centrale nucleare di Sellafield, annunciato ieri dal The Guardian, è avvenuto con un malware installato nel sistema informatico nella centrale.
Cina e Russia sono stati in grado di violare il sistema di controllo di una centrale nucleare britannica, quella di Sellafield, con un malware.
L’attacco informatico, annunciato ieri dal Guardian, fu scoperto nel 2015, con l’individuazione di un malware installato nel sistema informatico nella centrale. Un portavoce di Sallafield ha glissato sulla rivelazione, limitandosi ad affermare che i responsabili della centrale prendono “estremamente sul serio il dossier delle cyber-sicurezza” e che hanno avviato “un percorso di significativo rafforzamento” delle tutele “negli ultimi 10 anni” per rispondere “alle sfide del mondo moderno”: con miglioramenti che includono “l’isolamento dei sistemi di sicurezza” d’emergenza della centrale rispetto “al sistema informatico”.
Sellafield è un ex impianto per la produzione di energia atomica, uno dei più datati del Regno Unito, e si trova in Cumbria, nel nord dell’Inghilterra. Da qualche tempo è usato esclusivamente come sito per lo smaltimento di scorie nucleari, operazione considerata ad alto rischio.
L’inchiesta del Guardian accusa i vertici della società di gestione di aver insabbiato l’accaduto. Mentre resta non chiaro se il malware identificato 8 anni fa sia ancora presente nei computer dell’impianto, al di là delle rassicurazioni odierne sull’avvenuta separazione fra rete informatica e sistemi di sicurezza.
Le fonti d’intelligence citate dal giornale si mostrano in ogni caso allarmate e sospettano che hacker, spie e Paesi “stranieri” possano in effetti aver avuto per anni accesso a materiale segreti (definito “del più elevato livello confidenziale”) relativo alle attività di un sito teoricamente off limits: sito che occupa in tutto poco meno di 4 chilometri quadrati di superficie.
Il governo di Rishi Sunak, per bocca di un portavoce del ministero dell’Energia, ha intanto avvertito che la vicenda andrà seguita. “Noi ci aspettiamo gli standard più elevati di tutela e sicurezza anche negli ex siti nucleari smantellati”, ha ammonito il portavoce, pur sottolineando come l’autorità indipendente britannica di regolazione del settore abbia escluso che “la sicurezza pubblica sia stata compromessa a Sellafield”. “Molte questioni hanno radici storiche su cui i regolatori sono da tempo al lavoro con i responsabili di Sellafield per garantire che tutti i miglioramenti necessari vengano attuati”, ha peraltro notato.
Il ministero “si attende aggiornamenti costanti sui progressi hatti”, ha infine concluso la fonte governativa, aggiungendo che l’esecutivo Tory intende imporre un atteggiamento di “tolleranza zero” anche su casi di “bullismo, molestia e comportamento offensivo” che – stando all’inchiesta del Guardian – sarebbero stati pure denunciati all’interno dello staff dell’impianto, contribuendo a minare la trasparenza aziendale.