Le autorità americane, grazie agli errori commessi dai giovani hacker, in poche settimane sono riusciti ad arrestate tre ragazzi minorenni con l’accusa di essere i responsabili dell’attacco hacker di Twitter.
Sono stati arrestati in tempi record gli hacker responsabili del grave incidente informatico che ha coinvolto Twitter lo scorso 15 luglio.
Per le autorità statunitensi Graham Ivan Clark, 17enne appena diplomato proveniente dalla Florida; Mason John Sheppard, 19enne del Regno Unito, e Nima Fazeli, 22enne di Orlando (Florida), sono i criminal hacker del maxi attacco che giorni fa hanno violato gli account degli uomini più ricchi del mondo: Bill Gates, Jeff Bezos, Elon Musk, Warren Buffett, Michael Bloomberg. Questi account, ciascuno con milioni di follower, sono stati compromessi per promuovere una truffa basata su Bitcoin.
Secondo alcuni documenti relativi all’indagine in corso e diffusi venerdì, la figura centrale dell’attacco sarebbe una persona che usava il nome Kirk, e che potrebbe essere proprio Clark. Clark è stato arrestato a Tampa (Florida), ed è accusato di oltre 30 reati tra cui frode e attacco informatico.
Gli errori dei criminal hacker
L’hack di Twitter, stando alle ricostruzioni e alla veloce cattura dei responsabili, è stato non organizzato e gestito particolarmente bene, da hacker non particolarmente esperti.
Secondo il New York Times, alcuni di loro avrebbero finito per depositare parte dei bitcoin rubati sui loro account personali di alcuni exchange crypto, in particolare Coinbase, e questi avrebbero prontamente segnalato alle autorità il deposito sospetto, compresa l’identità dei proprietari dell’account. Tra l’altro proprio Coinbase ha rivelato qualche giorno fa di essersi già adoperata durante l’attacco per impedire ai propri utenti di versare bitcoin all’indirizzo utilizzato dai truffatori.