Avrà il compito di difendere le istituzioni e le piccole imprese dagli attacchi informatici
Nell’era digitale la sicurezza in rete diventa strategica. Per questo la Regione Toscana, che già da tempo ha investito in un data center che è diventato anche un cloud dove far girare applicativi (mettendolo a disposizione di tutte le amministrazioni toscane), lancia ora l’idea di una struttura coordinata dagli atenei e dai centri di ricerca per proteggere dagli attacchi i database di comuni, asl, centri dell’amministrazione pubblica ma anche piccole e medie imprese toscane.
Il protocollo che mette nero su bianco e dà gambe al progetto è stato firmato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione, e coinvolge la vice presidente che ha la delega a ricerca ed università, l’assessore all’organizzazione e l’assessore alle attività produttive.
La sede di questo centro regionale per la cybersecurity sarà a Pisa, con un presidio a Firenze per la parte che più riguarda la Pa, presso il Tix, ovvero il mega server della Regione in grado di raccogliere e proteggere milioni di dati. Il coordinamento del centro, che offrirà un supporto tecnico e di ricerca scientifica, sarà affidato a tre tecnici della Regione e ad un responsabile per ognuno dei centri universitari.
Saranno i team dei ricercatori informatici dei vari atenei a farlo funzionare grazie ad assegni di ricerca, borse di studio e i fondi messi a disposizione dalla Regione ogni anno per i dottorati Pegaso. Entro tre mesi Università, Cnr e Imt dovranno presentare un progetto, che dovrà prevedere anche la creazione di un osservatorio regionale che cataloghi e studi tutti i casi di attacchi informatici ai danni di Pa e privati. La firma del protocollo, conclude la nota, è stata salutata con soddisfazione dalle Università, soddisfatte di poter mettere a disposizione le loro competenze. Il Cnr ha sottolineato come l’iniziativa toscana sia parte di una strategia nazionale.