“L’ACN”, ha spiegato il dg Bruno Frattasi, “ha dato supporto e consigli necessari per fare in modo che l’attacco criminale portato per diversi giorni non producesse danni particolarmente gravi”.
“Questo fine settimana il sistema informatico della Regione Campania ha subito un attacco informatico che abbiamo governato, essendoci preparati per tempo”. Lo ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca nel corso del suo intervento alla cerimonia inaugurale del congresso nazionale della Società italiana di Fisica, ospitato quest’anno nella sede di Fisciano dell’Università di Salerno.
“Ci siamo difesi bene. Dobbiamo sapere che ormai gli attacchi hacker sono all’ordine del giorno. Quindi i sistemi di protezione devono essere realizzati in sinergia tra gli apparati industriali di produzione digitalizzati. Stiamo completando un sistema informatico gemello di quello della Regione, un duplicato che vogliamo insediare nel campus di Salerno, in maniera tale da non perdere mai i dati del nostro sistema. L’università di Salerno è specializzata nel campo della cybersecurity, collabora da anni con i Ministeri della Difesa e dell’Interno e con il Governo italiano, dunque ha una grande competenza in questo campo”.
Il dg di ACN Bruno Frattasi: “Soddisfatto che un organismo pubblico abbia respinto l’attacco”
Quanto all’attacco hacker al sistema informatico della Regione Campania sventato, il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, a margine della firma del protocollo d’intesa per la realizzazione di un centro di supercalcolo integrato a Napoli, rimarca il lavoro fatto.
“L’Agenzia“, ha spiegato il dg, “ha dato supporto e consigli necessari per fare in modo che l’attacco criminale portato per diversi giorni non producesse danni particolarmente gravi. Sono soddisfatto perché posso registrare un fatto positivo, ovvero un organismo pubblico che finalmente si difende bene di fronte a un attacco informatico. Non sempre accade questo e non perdo mai occasione per ricordare quanto siano importanti gli investimenti del pubblico sulla sicurezza informativa, perché significa mettere in sicurezza il Paese”.
“I crimini informatici aumentano ovunque – fa notare Frattasi – perché i mezzi e gli strumenti digitali e la superficie digitale sono enormemente cresciuti e perché il processo di trasformazione digitale e’ un processo universale, va avanti a grandissime falcate”. La pandemia ha determinato “un’ulteriore spinta alla digitalizzazione”, ma allo stesso tempo “ha portato a individuare nella superficie digitale un altro dominio che può essere attaccato dalle gang criminali, che esistono nell’ambiente naturale cosi’ come nell’ambiente informatico e digitale”.
Ma soprattutto, evidenzia, “c’e’ stato un grande evento planetario, ovvero la pandemia, che ha determinato un’accelerazione della spinta alla digitalizzazione. Eravamo costretti a remotizzare i nostri rapporti umani, personali, familiari, di lavoro e questo ha portato a incrementare il valore, l’uso e l’efficacia dei mezzi digitali. Questo, però, nello stesso tempo ha portato a individuare nella superficie digitale un altro dominio, che può essere attaccato dalle gang criminali, che esistono come nell’ambiente naturale anche nell’ambiente informatico e digitale”.