Guardare film e serie tv su siti che offrono illegalmente contenuti in violazione del copyright non solo è un reato, ma anche un grande rischio per la propria sicurezza informatica.
Lo stretto legame che intercorre tra criminali informatici, che si nascondono dietro le piattaforme pirata, e gli sviluppatori di malware, è ormai un sodalizio conclamato e oltre al danno alle imprese dell’industria culturale e creativa in generale, chi frequenta tali piattaforme spesso si espone inconsapevolmente a minacce informatiche serie, che possono andare dalla sottrazione di dati personali e sensibili (come quelli delle carte di credito, ad esempio) al blocco dell’apparecchiatura con la richiesta di riscatto.
Abbiamo parlato del fenomeno con il Segretario Generale della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi, per il quale: “Il presupposto di base, errato, è che dietro le piattaforme pirata ci siano dei fantomatici “Robin Hood” che non pretendono nulla in cambio dagli utenti ma la verità è che dietro questi siti si nascondono delle vere e proprie mentalità criminali”.
Il prossimo 2 aprile a Roma si terrà l’evento “Il prezzo della gratuità”, organizzato dalla Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (FAPAV) e LUISS BUSINESS SCHOOL dedicato proprio al rapporto tra pirateria e rischi informatici.
Key4biz. Pirateria audiovisiva e informatica, il legame che non ti aspetti: in che modo i due ambiti sono profondamente collegati?
Federico Bagnoli Rossi. Il legame è più stretto di quanto si possa pensare poiché i siti che mettono illecitamente a disposizione degli utenti contenuti protetti da copyright rappresentano un veicolo importante per la diffusione di malware e virus sviluppati dai criminali informatici. La possibilità di incorrere in frodi informatiche, furto dei dati personali, nonché di compromettere i propri dispositivi, è molto alta e spesso gli utenti non sono a conoscenza di tutti quei rischi in cui potrebbero imbattersi.