“La situazione globale causata dalla pandemia ha portato all’accelerazione e al potenziamento dell’offerta legale e dei modelli di business, pertanto non è più rinviabile l’adozione di adeguate misure di enforcement per il contrasto alla criminalità informatica”, ha dichiarato il segretario generale della Fapav Federico Bagnoli Rossi.
“L’industria audiovisiva, come tanti comparti di eccellenza del nostro Paese, ha subito ingenti danni causati dalla crisi per l’emergenza sanitaria, aggravati dal fenomeno della pirateria, atti illegali che contraggono lo sviluppo delle imprese e mettono a rischio migliaia di posti di lavoro. Occorre reagire ed agire in fretta, lavorando per rafforzare un sistema di regole e responsabilità che coinvolgano tutti coloro che operano sul web con l’obiettivo di sostenere l’offerta legale dei contenuti e contrastare il mercato digitale illegale”. Così Federico Bagnoli Rossi, segretario generale della Fapav, in occasione del webinar promosso da Luiss ‘Il Digital Services Act per contrastare la pirateria sugli eventi sportivi’.
“Come industria audiovisiva riteniamo pertanto fondamentale che si lavori con le istituzioni, italiane ed europee, in maniera unitaria e compatta, per tutelare il settore e difendere i consumatori spesso ignari dei rischi che si corrono, in termini di violazione della privacy e di sicurezza informatica, accedendo a piattaforme illegali – ha detto ancora –. La situazione globale causata dalla pandemia ha portato all’accelerazione e al potenziamento dell’offerta legale e dei modelli di business, pertanto non è più rinviabile l’adozione di adeguate misure di enforcement per il contrasto alla criminalità informatica”.
“In questa direzione il Digital Services Act sarà strategico poiché rappresenta una grande opportunità, purché si mettano in campo e rafforzino strumenti realmente efficaci di contrasto alla pirateria – ha aggiunto -. Tra questi il “Know Your Business Customer” è uno dei principi fondamentali per combattere l’anonimato di chi opera illegalmente sul web. La pirateria sportiva in particolare, argomento dibattuto questa mattina, è aumentata in maniera esponenziale negli anni sia a livello di incidenza (dal 7% del 2017 al 10% del 2019), sia in termini di atti complessivi (circa 31 milioni nel 2019, +38% vs 2018) e le operazioni di enforcement condotte dalle forze dell’ordine hanno rivelato come dietro questo fenomeno si nascondano vere e proprie realtà criminali fortemente ramificate e strutturate”.