“Una massa di risorse significative per far diventare il nostro Paese leader nella Space Economy”, ha commentato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’apertura dei lavori degli Stati Generali della Space Economy a Palazzo Lombardia.
“La Space economy è uno dei settori del futuro per il made in Italy. Da qui al 2026 abbiamo messo in campo 7,2 miliardi, tra progetti dell’agenzia spaziale europea e dell’agenzia spaziale italiana, fondi nazionali e fondi del PNRR. Una massa di risorse significative per far diventare il nostro Paese leader nella space economy”.
Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’apertura dei lavori degli Stati Generali della Space Economy a Palazzo Lombardia.
“Tra poche ore inizia l’iter in Parlamento della legge quadro sulla Space economy, la prima legge nazionale sullo spazio che anticipa quanto vuole fare l’Europa e che regolamenta le attività dei privati e non soltanto degli Stati sullo spazio – ha aggiunto -. Una legge di cui l’Italia aveva bisogno e che oggi è assolutamente necessaria perchè nello spazio vanno sempre più i privati: occorreva regolamentare”.
La Space Economy “è uno degli asset fondamentali del Piano Mattei. Io stesso come autorità delegata allo spazio sono stato più volte in Paesi africani per raggiungere intese bilaterali attraverso la nostra agenzia spaziale italiana con quei paesi che incominciano ad affacciarsi sullo spazio – ha sottolineato Urso -. Lunedì sarò in Kenya per dare una nuova mission alla nostra base spaziale di Malindi, che poco più di 60 anni fa segnò l’accesso sullo spazio dell’Italia”.
“Questa leadership la possiamo riaffermare in maniera significativa grazie anche alla attività che sotto l’indirizzo di Giorgia Meloni abbiamo realizzato sullo spazio: leader a 360 gradi nella nuova economia che si sta sviluppando”, ha concluso.
Mascaretti FdI: “L’Italia si posiziona come leader nella costruzione di moduli spaziali”
Agli Stati Generali della Space Economy a Palazzo Lombardia, Andrea Mascaretti, presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Space Economy, di Fratelli d’Italia, ha messo in evidenza l’importanza di unire le forze tra governo, industria e istituzioni per sostenere questo settore strategico. “L’Italia si posiziona come leader nella costruzione di moduli spaziali, con oltre il 40 per cento del volume abitabile della Stazione spaziale internazionale di produzione italiana. Questo primato sottolinea le competenze e le potenzialità del paese nel settore aerospaziale, che si sta rapidamente evolvendo in una nuova economia spaziale”.
L’intergruppo, composto da 39 deputati e senatori, si propone di promuovere politiche che favoriscano la crescita e l’innovazione nel comparto. Il governo ha anche annunciato un sostegno significativo alle startup del settore, con 1,5 miliardi di euro destinati alla crescita di un “campione nazionale” nel campo dell’intelligenza artificiale. Questo investimento si inserisce in un più ampio piano di sviluppo che coinvolge diverse iniziative governative, mirate a stimolare l’innovazione e la competitività.
Spazio: Zoppas (Ice), frontiera promettente per nostro export
“La space economy rappresenta una delle frontiere più promettenti e innovative del nostro tempo. In Italia, il nostro export nella space economy ammonta a 7 miliardi e mezzo di euro, in un totale dell’export del Made in Italy che nel 2023 ha raggiunto i 625 miliardi, e questa cifra è destinata a crescere ulteriormente. Stiamo parlando di una rivoluzione epocale all’interno della quale non possiamo non esserci”. Lo ha detto Matteo Zoppas, presidente Ice, intervenuto agli Stati Generali della Space Economy. Secondo Zoppas, “per affrontare questa trasformazione e cogliere le opportunità che ci si presentano, è essenziale che tutti gli attori del sistema operino in sinergia. Tra questi – sottolinea – in primis le associazioni di categoria, ma anche il Sistema Paese, composto da Sace, Simest, Cdp e Ice stessa che dispone di strumenti preziosi e altamente efficaci per supportare il comparto. Attraverso i nostri uffici nel mondo facilitiamo l’incontro tra domanda e offerta nel settore aerospaziale”.
E prosegue: “Nel 2023, abbiamo realizzato 30 iniziative per il sistema aerospazio in 15 mercati e un incoming di 150 buyer esteri alle manifestazioni sul nostro territorio. Ma non solo, quest’anno il nostro focus sarà dedicato allo IAC 2024 per cui organizzeremo una missione di incoming per promuovere la supply chain del nostro Paese, permettendo alle tante aziende di subfornitura del comparto di sviluppare contatti con il maggior numero di grandi committenti esteri”.
Space economy: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi sono 415 le aziende italiane attive nell’industria spaziale, un comparto che vale 3 miliardi di euro e che è destinatario entro il 2027 di 7,5 miliardi di investimenti. La filiera spaziale italiana, che impiega oltre 11 mila lavoratori, rappresenta per dimensioni delle imprese che ne fanno parte, uno spaccato peculiare del tessuto produttivo italiano: il 6% di esse sono aziende di grandi dimensioni, il 90% Pmi e il restante 4% comprende piccole startup impegnate nella ricerca e nell’innovazione.
A livello mondiale il comparto Space Economy vale oltre 630 miliardi di dollari, con una previsione di crescita del 9% annuo composto fino al raggiungimento di 1.800 miliardi di dollari entro il 2035.
Il manifesto della space economy
Nel manifesto della space economy 2024 si evidenzia che l’Italia considera lo Spazio un settore altamente strategico, per la sua connotazione tecnologica, forte e innovativa.
Per il settore, secondo quanto emerge dal documento illustrato al termine degli stati generali della space economy, l’Italia intende rafforzare la propria posizione nell’ambito delle politiche europee dello spazio; sostenere le Regioni e i distretti aerospaziali come motore della space economy; favorire investimenti e finanziamenti nella space economy; sostenere la formazione del capitale umano per lo sviluppo dell’industria e dei servizi in ambito spaziale.