Più di 450 milioni di indirizzi mail da tutto il mondo, centinaia di migliaia account a rischio tra aziende, polizia, militari infrastrutture critiche e istituzioni europee.
Potrebbe essere il più grande furto di credenziali della storia. Oltre 450 milioni di email e relative password scovate nel deepweb e pronte per essere usate a fini criminali. Un data leak di proporzioni mondiali che coinvolge migliaia di organizzazioni, pubbliche e private, dall’Italia agli Stati Uniti. Scovato dagli esperti della Cyber Division di Var Group, Yarix, attraverso una incursione effettuata dagli analisti del proprio partner D3Lab, l’archivio con tutti i dati è adesso al vaglio di esperti e investigatori.
Yarix, azienda italiana di interesse nazionale per la cybersecurity ha subito informato il Ministero dell’Interno per la gestione di questa minaccia mentre gli hacker sotto copertura di D3Lab sono ancora a lavoro nel deep web per carpire maggiori informazioni e proseguire il lavoro di analisi e intelligence. Un lavoro cominciato con le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi negli ambienti underground del deep web, che gli ha consentito di intercettare e acquisire questo gigantesco data leak noto tra i cybercriminali come Anti Public.
Finora sappiamo almeno il nome di questo gigantesco leak: è Anti Public ed è un gigantesco archivio di mail e password rubate riconducibili ad aziende, istituzioni pubbliche, forze armate e di polizia, università e infrastrutture critiche in tutto il mondo. Diffuso in dieci file .txt numerati coinvolge 13 milioni di domini e-mail e 450 milioni di email univoche con la password in chiaro. Da pochi giorni l’archivio antipublic è accessibile da alcuni indirizzi nel deep web, ma i file erano ospitati su una piattaforma cloud russa. Nonostante questo non sappiamo però chi ha creato l’archivio e con quale scopo. Soprattutto non sappiamo se tutte le email sono ancora attive e quante siano le password modificate da quando sono state raccolte e organizzate nell’archivio creato intorno a dicembre 2016.
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