Il settore marittimo e lo shipping in particolare sono diventati bersaglio del cybercrime
Lo shipping marittimo è diventato, come si è visto con NotPetya, vittima del cybercrime. Gli hacker malevoli hanno capito che è un settore molto “ricco”, in quanto il 90% degli scambi mondiali – energia inclusa- avviene via mare. Inoltre, le aziende che operano in questo ambito sono sempre più dipendenti dalla tecnologia e sono immerse nell’era digitale. Per ridurre i costi e incrementare l’efficienza, infatti, le navi e le piattaforme stanno diventando maggiormente sofisticate. Gli equipaggi, invece, si riducono. Di conseguenza, rappresenta un bersaglio molto ghiotto. Ciò, anche per la scarsa conoscenza e applicazione delle aziende nell’ambito delle cyber minacce. Lo confermano i danni per milioni di dollari subite da alcune realtà in occasione dell’ultima offensiva malware. Il 99% degli attacchi, comunque, avviene perché le vittime non mettono in pratica i principi base di protezione informatica.
Il settore che opera in mare reagisce acquisendo cyber difese. Ma queste non bastano. Serve prevenzione ed educazione
Diverse aziende di shipping e compagnie armatoriali stanno correndo ai ripari. Alcune firmano partnership con aziende di sicurezza informatica. Altre, invece, assumono direttamente specialisti. L’obiettivo rimane lo stesso: proteggere i sistemi e le spedizioni dai cyber attacchi. Un blocco dei network potrebbe, infatti, provocare danni a cascata che sarebbe difficile recuperare. Almeno in tempi brevi. E comunque, non ci sarebbe la certezza di riuscire a farlo. Le difese informatiche, però, come hanno dimostrato le diverse offensive “a terra”, non sono sufficienti. Serve anche un grande lavoro di prevenzione ed educazione in tutto il settore. A questo proposito è nata “Be Cyber Aware at Sea”. è una campagna dell’industria marittima e offshore globale per migliorare la consapevolezza sulle cyber minacce. Non solo verso le aziende, ma anche nei confronti dei porti e delle operazioni.
Le raccomandazioni di Be Cyber Aware at Sea
Tra le varie iniziative di Be Cyber Aware at Sea c’è un breve filmato, che spiega chiaramente quali sono i pericoli a cui va incontro la categoria che lavora in mare. Dagli operatori dello shipping ai marinai, fino agli addetti portuali. Lo fa in volutamente in un modo non tecnico, “for dummies” in modo che tutti possano capire come evitare le cyber minacce. Innanzitutto si sottolinea l’importanza di slavaguardare le informazioni personali e della propria azienda come fossero denaro o il passaporto. Queste vanno condivise esclusivamente con soggetti di comprovata fiducia. Inoltre, si ricorda di usare i social media in modo “saggio”. Si chiede anche di aggiornare le proprie password e di usarne diverse per i vari siti. Infine, si sconsiglia di cliccare su link o download che sembrano troppo invitanti e di prendere parte a qualcosa online, che non si vorrebbe fosse resa pubblica nel mondo reale.