L’esercito russo avrebbe partecipato a un attacco informatico ai danni delle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018, in Corea del Sud: lo rivelano al Washington Post delle fonti anonime tra funzionari degli Stati Uniti.
Non solo: Mosca avrebbe anche cercato di attribuire la colpa dell’attacco alla Corea del Nord.
Il Comitato Organizzatore dei Giochi olimpici aveva confermato un attacconelle ore precedenti alla cerimonia di inaugurazione: l’inaccessibilità delle connessioni aveva causato una serie di interruzioni nella logistica, dalla stampa dei biglietti per il pubblico, alle riprese di alcune emittenti. Ma non c’erano stati ulteriori dettagli.
Il portavoce Sung Baik, nonostante le voci sulla Russia avessero già iniziato a circolare, si era rifiutato di confermare quale fosse il possibile responsabile del disordine. La correlazione non è un caso: la Russia è stata esclusa dalle competizioni a causa delle inchieste (che arrivano fino a Sochi 2014) che ne hanno provato il costante ricorso al doping. Gli atleti che hanno partecipato alle gare in Corea sono stati costretti a farlo con una bandiera neutrale.
Riporta il Washington Post: “Secondo l’intelligence degli Stati Uniti, le spie militari russe hanno hackerato centinaia di computer utilizzati dalle autorità ai Giochi olimpici invernali del 2018 in Corea del Sud. Lo hanno fatto cercando di far sembrare che l’intrusione fosse condotta dalla Corea del Nord, operazione nota come false-flag, hanno detto due funzionari statunitensi che hanno parlato sotto anonimato vista la delicata questione”.
L’Agenzia di intelligence militare russa, il GRU, avrebbe avuto accesso a “300 computer correlati alle Olimpiadi” a inizio febbraio, nel tentativo di diffondere un malware. Sempre secondo il Post, il GRU è anche ritenuto l’artefice della violazione delle cartelle cliniche degli atleti nel 2016.
Mosca nega tutto. Aveva già respinto ogni coinvolgimento in precedenza e il Ministero degli Esteri ha rilasciato un commento scritto: “Sappiamo che i media occidentali stanno pianificando pseudo-indagini sul tema delle impronte digitali negli attacchi hacker. Naturalmente, nessuna prova verrà presentata al mondo”.
Lo scarica barile nei confronti della Corea del Nord sarebbe stato possibile usando un’indirizzo IP coreano e altre tattiche. Sul perché invece la Russia avrebbe scelto la Corea del Nord come capro espiatorio è un po’ più complesso da decifrare, anche se, ancora una volta, ci sarebbe di mezzo il tentativo di indebolire (e intervenire) nei rapporti tra Stati Uniti e Corea del Nord.