Profumo: La minaccia cyber è in continua espansione. Non conosce limiti temporali o geografici e cambia i propri bersagli di pari passo con la crescita della società globale.
La minaccia cyber è in continua espansione. Non conosce limiti temporali o geografici e cambia i propri bersagli di pari passo con la crescita della società globale. E’ l’allarme lanciato da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo Spa, nel suo intervento introduttivo a Cybertech 2017 a Roma. “Il problema – ha sottolineato -, è reso più grave dal fatto che la gran parte dell’attuale cyberspazio, è stato progettato sin dall’inizio pensando più a criteri di usabilità che di sicurezza”. Infatti, “tanto più la tecnologia espande il suo dominio, tanto più diventa vulnerabile. Questa situazione non può proseguire all’infinito, perché c’è il rischio di una perdita generalizzata di fiducia nella tecnologia”.
L’AD di Leonardo Spa: Il 71% dei cyber attacchi avviene contro imprese con meno di 100 dipendenti
A ciò si aggiunge il fatto che le tipologie di cybercrime mutano rapidamente in relazione a nuovi obiettivi. “Che non riguardano più solo l’immediato guadagno economico – ha spiegato Profumo -ma rispondono a finalità diverse. Passiamo dalla sottrazione di dati personali sensibili al furto di segreti industriali, che hanno richiesto anni di ricerca”. Perciò, secondo l’AD di Leonardo, “per le imprese che puntano sull’innovazione, il danno può essere incalcolabile”. Le più esposte alle cyber minacce sono le PMI. “Il 71% degli attacchi sono contro aziende con meno di 100 dipendenti”. Non mancano, comunque, offensive informatiche verso infrastrutture critiche e l’uso del Dark Web e della cyberwarfare, la quinta dimensione di un conflitto. A proposito, Profumo ricorda che “nei prossimi 5 anni, l’impatto del cybercrime raggiunga gli 8.000 miliardi di dollari e che nel 2020 saranno stati rubati 5 miliardi di record”. Ciò conferma che il cybercrime si è industrializzato.
L’industria della cybersecurity continuerà a crescere. Nel 2021 il mercato arriverà a 180 miliardi di euro
In questo contesto, l’industria della cybersecurity si conferma un’area come un notevole potenziale di crescita. Per Profumo “si stima che il mercato della sicurezza informatica crescerà da 120 miliardi di euro nel 2017 a circa 180 nel 2021”. A proposito, l’AD di Leonardo ha aggiunto che a livello cyber “il solo mercato europeo rappresenta circa il 25% di quello globale e se ne stima una crescita a 44,6 miliardi nel 2021”. La digitalizzazione, infatti, è al tempo stesso la causa e sul rimedio ai problemi. E’ vero che “da un lato provoca la crescita della minaccia informatica, ma dall’altro offre maggiori opportunità per prevenirla. In termini di privacy e security: i due aspetti più sensibili della protezione”.
Le ricette di Profumo per trasformare vulnerabilità in opportunità
Come trasformare la vulnerabilità del sistema in opportunità? Su ciò Profumo e Leonardo hanno una ricetta specifica. Innanzitutto è necessario aumentare la percezione dei cyber rischi. “Niente è inattaccabile – ha affermato -. Bisogna agire di conseguenza poiché i rischi per la nostra società sono diventati troppo elevati”. Inoltre, bisogna fare gioco di squadra. “Lo scenario a livello di paesi e settori è ancora disomogeneo. E’ vitale invece la collaborazione tra nazioni, agenzie e aziende”. In questo contesto a livello europeo “è un passo fondamentale in avanti la Direttiva NIS (Network & Information Swcurity) che impone l’adozione di misure di sicurezza comuni, come lo sono le anticipazioni sulla nuova strategia europea di sicurezza”.
Lavorare insieme, conoscere i nemici e innovare continuamente sviluppando le competenze cyber
Per migliorare la protezione dalle cyber minacce è necessario anche unire pubblico e privato. “E’ importante stabilire sinergie all’interno di un’ecosistema indutria-università-governo per condividere informazioni e lavorare su progetti comuni”, ha detto Profumo ricordando l’esempio di Silicon Wadi in Israele, “che ospita atenei, centri di ricerca, grandi aziende, organizzazioni istituzionali e start-up. Una ‘città del domani’ – l’ha definita l’amministratore delegato di Leonardo -, leader nell’innovazione e polo di attrazione per alte professionalità, investimenti e aziende estere”. Bisogna anche imparare dagli avversari e innovare continuamente. Ciò sviluppando anche competenze cyber. “Occorre investire in formazione – ha proseguito -. Per diffondere la cultura della sicurezza, farla uscire dal ristretti circuiti degli esperti e farla diventare pervasiva nella società. Dentro e fuori all’ambiente del lavoro”.
L’importanza delle start-up e di aumentare la competitività
Infine, l’amministratore delegato di Leonardo è convinto che per vincere la guerra contro le minacce cyber sia imperativo valorizzare le start-up e aumentare la competitività. Sul primo versante, Profumo ha ricordato che “lì dove è alta la percentuale di giovani, si concentra un grande patrimonio di creatività. La grande industria deve saper catturare le soluzioni innovative e metterle a sistema offrendo assistenza, organizzazione e mercato in cambio di nuove idee”. Sul secondo, invece, “è necessario superare la frammentarietà dell’attuale mercato della cybersecurity, elemento di debolezza e non sostenibile sotto il profilo degli investimenti. L’Europa ha un mercato enorme edu in grado di sviluppare proprie capacità. che consenta la nascita di grandi player. Solo così poi possono conquistare nuovi mercati internazionali, continuando a investire nella ricerca per innalzare costantemente l’asticella di processi e tecnologie”.