Dei 6,11 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, 620 milioni saranno destinati ad importanti misure di rafforzamento delle difese cyber. La bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il consiglio dei Ministri deve limare in vista della presentazione alla Camera la prossima settimana.
620 milioni di euro per rafforzare il livello delle nostre difese cyber, a partire dalla piena attuazione della disciplina in materia di “Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica“, per rendere la Pubblica Amministrazione la migliore “alleata” di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi sempre più efficienti e facilmente accessibili.
Lo si legge dalle 318 pagine della bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che il Consiglio dei ministri deve limare, in vista della presentazione alle Camere nei primi giorni della prossima settimana e della successiva chiusura per arrivare a spedirlo a Bruxelles entro il 30 aprile.
PNRR: 620 milioni di euro per la cybersecurity della PA
“La digitalizzazione aumenta nel suo complesso il livello di vulnerabilità della società da minacce cyber, su tutti i fronti (ad es. frodi, ricatti informatici, attacchi terroristici, ecc.)”, si legge nella bozza. Per questo motivo gli investimenti saranno organizzati su quattro aree di intervento principali.
PNRR e cybersecurity: le 4 aree di intervento per la PA
“In primo luogo, continua la bozza, “saranno rafforzati i presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio intercettatati verso la PA e le imprese di interesse nazionale. In secondo luogo, verranno costruite o rese più solide le capacità tecniche per una valutazione e audit continuo della sicurezza degli apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale”.
Con il Piano Draghi promette investimenti in nuovo personale e strutture “sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico diretto contro singoli cittadini, sia in quelle dei comparti preposti a difendere il paese da minacce cibernetiche”.
Non manca infine la protezione di sicurezza nazionale. “Irrobustiremo gli asset e le unità cyber incaricate della protezione della sicurezza nazionale e della risposta alle minacce cyber. Tutto ciò sarà svolto in pieno raccordo con le iniziative Europee e alleate, per assicurare la protezione degli interessi comuni dei cittadini e delle imprese”.