Il Pentagono vuole collaborare con l’India per migliorare la cybersecurity

Per il comitato Forze Armate Usa, l’India merita un posto al tavolo su cyber e Spazio

Gli Usa devono incrementare la cooperazione con l’India nei settori cyber e dello Spazio. A livello strategico, operativo e tattico. Lo ha chiesto il Congresso al Pentagono, che ha definito la repubblica asiatica come “una potenza economica in crescita e un partner chiave per la sicurezza”. A seguito di ciò, il comitato Forze armate del Senato “ritiene che l’India meriti un posto al tavolo nel quale gli Stati Uniti lavorano con gli alleati e partner chiave per aumentare la resilienza, la deterrenza e assicurarsi la superiorità in entrambi i domini operativi”. Lo riporta un documento inviato dal Comitato al Senato, che ha approvato il National Defence Authorisation Act (NDAA) 2018.

Il rapporto sulle relazioni con l’India inviato dal Comitato al Senato

“Guardando avanti nel futuro della US’ Major Defence Partnership con l’India, il Comitato incoraggia il dipartimento della Difesa a lavorare più strettamente con New Delhi nei domini cyber e dello Spazio. Ciò a livello strategico, operativo e tattico”, aggiunge il testo che comunque plaude gli sforzi fatti finora a livello bilaterale. In primis le modifiche dei controlli Usa alle esportazioni di materiale per la difesa venduto all’India, in linea con il National Defence Authorisation Act per l’anno fiscale 2017. Inoltre, si lodano le esercitazioni navali annuali Malabar, che recentemente hanno incluso anche il Giappone (le ultime si sono concluse il 7 luglio).

Il Pentagono viene bacchettato su alcuni risultati ottenuti finora e giudicati no sufficienti

Non sono comunque tutte rose e fiori. Il comitato Forze armate del Senato ha espresso anche preoccupazione sui tasselli mancanti rispetto agli obiettivi prefissi nella collaborazione Usa-india. Soprattutto a quelli legati alla Joint Strategic Vision (JSV), stabilita nel 2015 e rivolta alla awareness in mare, alla libertà di navigazione e alle missioni di difesa globali. Per Washington si occupa della questione la Defence Technology and Trade Initiative (DTTI) del Pentagono. La sua missione è sviluppare progetti su tecnologia protettiva delle truppe contro agenti biologici-chimici; centrali elettriche ibride mobili; piccoli aerei senza pilota di nuova generazione; moduli di sorveglianza e intelligence per aerei da trasporto; display digitali per gli elmetti e, infine, sistemi di rilevamento biologico tattico.

Il comitato Forze Armate: il dipartimento della Difesa nomini un coordinatore per i rapporti con l’India

Per l’organismo politico, che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle politiche di difesa e sicurezza nazionale Usa, su alcuni di questi progetti non viene prestata sufficiente attenzione. Il Comitato, perciò ha bacchettato la DTTI esortandola a colmare il gap. Inoltre, il Pentagono viene criticato per non aver ancora scelto un responsabile a cui faranno capo le relazioni con l’India. Questo, oltre a coordinare meglio il lavoro, potrà lavorare per finalizzare una serie di accordi chiave ancora in sospeso. In particolare quelli sulle Communications Capability and Security e sul Basic Exchange and Cooperation nell’intelligence geospaziale. Per il gruppo guidato dal senatore John Mccain la volontà c’è. Lo conferma la firma avvenuta nel 2017 del Logistics Exchange Memorandum of Agreement. Ciò che manca è qualcuno che velocizzi e coordini in maniera efficiente il lavoro.

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