Operazione internazionale di polizia chiude l’app di messaggistica Ghost utilizzata dai criminali

Le forze dell’ordine di 9 paesi (Australia, Canada, Francia, Irlanda, Islanda, Italia, Paesi Bassi, Svezia, Usa), insieme a Europol, hanno smantellato una piattaforma di comunicazione crittografata per la criminalità organizzata su scala globale. Compiuti 51 arresti in tutto il mondo.

Coordinata da Europol, una coalizione internazionale di forze dell’ordine ha messo i sigilli all’app di messaggistica Ghost, piattaforma di comunicazione criptata attraverso cui si diramavano pericolose reti criminali per traffici illeciti su scala globale. In particolare, l’app Ghost – dotata di funzionalità di sicurezza avanzate: autodistruzione dei messaggi, standard di crittografia, nessuna informazione personale per acquistarla – veniva utilizzata per attività come il traffico di stupefacenti, il riciclaggio di denaro e i crimini violenti. Fornendo ai suoi “utenti” uno strumento sicuro e “snello” per scongiurane il rilevamento.

Considerato che i server della struttura sono stati individuati in Francia e Islanda, e che i proprietari della società erano di stanza in Australia (con le attività finanziarie collocate negli Stati Uniti), è stata quindi avviata un’operazione globale contro il servizio telefonico.

Piattaforma di criptofonini usata dai criminali

L’indagine che ha riguardato l’app di messaggistica Ghost ha consentito, alle forze dell’ordine di 9 paesi, di smantellare la rete criminale grazie a una serie di raid coordinati e interventi tecnici. Durante l’indagine, 51 sospetti sono stati arrestati (38 in Australia, 11 in Irlanda, uno in Canada).

L’unica persona fermata in Italia appartiene all’organizzazione criminale della Sacra corona unita (l’uomo era latitante dal maggio 2023). Sequestrati oltre un milione di euro in contanti, armi e droga. Il nostro Paese ha partecipato alla complessa operazione con la Direzione centrale per i servizi antidroga, la Squadra mobile di Lecce, la Direzione distrettuale antimafia di Lecce, la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato.

In particolare, per agevolare le indagini sulle attività illecite agevolate da questa piattaforma di criptofonini, nel marzo 2022 è stata istituita presso l’Europol una Task force operativa (Otf), coinvolgendo autorità di polizia di Australia, Canada, Francia, Irlanda, Islanda, Italia, Paesi Bassi, Svezia e Stati Uniti, sotto la supervisione giuridica dei paesi del Joint investigation team (Jit). Un Centro operativo congiunto è stato costituito anche all’interno della sede di Europol nei giorni di azione.

Globalizzazione del crimine organizzato

Abbiamo chiarito che le reti criminali non possono sfuggire al nostro sforzo collettivo“, il commento della direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle. E ancora, riferisce l’Ufficio europeo di polizia (istituito nel 1992 e con sede all’Aia, nei Paesi Bassi, ha rilasciato l’edizione 2024 dell’Internet Organized Crime Threat Assessment, sviscerando l’ecosistema criminale online): “In tutto il mondo, diverse migliaia di persone hanno utilizzato lo strumento, che dispone di un’infrastruttura e di applicazioni proprie con una rete di rivenditori con sede in diversi Paesi”.

 La direttrice esecutiva di Europol, Catherine De Bolle

Lo scorso luglio, Europol ha fatto chiudere una botnet infettata dal malware PlugX e sfruttata da cybercriminali cinesi. Tornando all’attualità, un chiarimento interessante è quello rilasciato dall’Australian Federal Police che – riporta una nota – ha “sviluppato una soluzione segreta per infiltrarsi in Ghost. L’amministratore ha regolarmente distribuito aggiornamenti software, proprio come quelli necessari per i normali telefoni cellulari. Ma l’Afp è stata in grado di modificare quegli aggiornamenti, che hanno sostanzialmente infettato i dispositivi, consentendo all’Afp di accedere ai contenuti sui dispositivi in ​​Australia”.

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