Il New York Times ha pubblicato un lungo e documentato reportage che racconta come alcuni software per la pirateria informatica di tipo militare siano stati rubati dall’NSA, l’agenzia per la sicurezza nazionale statunitense, e siano stati usati in alcuni dei più estesi attacchi hacker di sempre, avvenuti soprattutto nel corso della scorsa estate.
Il New York Times ha intervistato numerosi ex dipendenti della NSA e ha avuto accesso anche a importanti fonti anonime. Grazie a queste informazioni ha scoperto che nel corso degli ultimi anni l’agenzia ha subito il più grande furto di dati della sua storia, più grande di quello di cui fu protagonista Edward Snowden.
Anche in questo caso, il sospetto di molti è che parte della responsabilità sia di una “talpa” all’interno dell’agenzia. Altri sospetti riguardano gruppi di hacker vicini al governo russo. Tre dipendenti della NSA sono al momento sotto indagine, ma nel frattempo il gruppo di hacker continua a diffondere periodicamente le informazioni rubate. Il risultato è che il morale all’interno dell’agenzia è bassissimo, mentre alcuni dei più esperti agenti e dirigenti hanno preferito cambiare lavoro. Per il momento, però, non si intravedono ancora quei grandi cambiamenti e quelle riforme che probabilmente sarebbero necessarie a rimettere le cose a posto.
I protagonisti di questa storia sono l’NSA, il suo dipartimento operativo, noto con la vecchia sigla TAO, ma oggi conosciuto con il nome ufficiale di Direttorato per le operazioni (il TAO è la divisione della NSA che si occupa degli attacchi informatici: entrare nei sistemi avversari, danneggiarli o rubare dati sensibili). E poi ci sono gli hacker, un gruppo noto come “Shadow Brokers”, che rivendica le sue azioni con messaggi scritti in un inglese appositamente sgrammaticato, pieni di riferimenti alla cultura pop americana e all’attualità politica. Molti sospettano che gli Shadow Brokers siano legati al governo russo. Come ha scritto il gruppo – sarcasticamente o no – in uno dei suoi messaggi: «Agenti della sicurezza russa di giorno, hacker russi di notte, ma solo se c’è la luna piena». Non è chiaro né quando né come gli Shadow Brokers siano riusciti a infiltrarsi nei sistemi dell’NSA ma il gruppo ha iniziato…
Vai all’articolo completo qui.