Microsoft si dichiara antihacker e accusa i russi di aver manipolato le elezioni americane

È chiaro che le democrazie di tutto il mondo sono sotto attacco. Le entità straniere stanno lanciando attacchi informatici per influenzare le elezioni e seminare discordia”. 

Inizia così il post in cui il presidente di MicrosoftBrad Smith, lancia l’allarme hacker russo pronto ad influenzare di nuovo un voto elettorale in Occidente, dopo i tentativi di interferire (ancora non si sa con quale risultato) nelle presidenziali Usa del 2016 e in quelle francesi del 2017, e chissà anche nelle elezioni politiche italiane del 4 marzo scorso.

Quindi Smith (e la compagnia di Bill Gates) fa politica dopo aver assunto i panni di scheriffo: “La scorsa settimana, la Digital Crimes Unit (DCU) di Microsoft ha eseguito con successo un’ingiunzione del tribunale per interrompere e trasferire il controllo di sei domini internet creati da un gruppo ampiamente associato al governo russo e noto come Strontium, o in alternativa Fancy Bear o APT28. Abbiamo bloccato questi attacchi 12 volte in due anni e chiuso 84 siti Web fake associati a questo gruppo”.

 

Qual era l’obiettivo degli hacker russi secondo Microsoft? I domini tentavano di spacciarsi per il Senato Usa e per due organizzazioni conservatrici americane, l’Hudson Institute e l’International Republican Institute. Una volta che si cliccava su questi siti si veniva reindirizzati a pagine che tentavano di rubare le password degli utenti.

Il fine dell’interferenza russa, in vista delle elezioni di medio termine di novembre, sarebbe stato quello di contrastare la tendenza dei gruppi repubblicani moderati o tradizionali, ostili a Trump e favorevoli a perpetuare le sanzioni alla Russia.

Da Microsoft anche una mossa commerciale?

Dopo aver lanciato l’allarme delle democrazie sotto attacco dagli hacker russi, il presidente di Microsoft ha presentato la nuova soluzione della società per la sicurezza informatica, messa a disposizione, gratuitamente, per tutti i candidati e gli uffici elettorali fino ai think tank e ai partiti “che ora crediamo siano sotto attacco”. Il software è gratuito, ma solo per chi utilizza Office 365, che è a pagamento, salvo nella versione educational.

Dunque l’allarme lanciato da Microsoft è sentito o è una trovata di marketing? Perché ricorda la mossa commerciale adottata da Apple nelle indagini sulla strage di San Bernardino avvenuta in California nel 2015. La società di Cupertino si è rifiutata di aiutare l’FBI a sbloccare l’iPhone 5C di uno dei due attentatori, mandando così, in modo sottointeso, un forte messaggio commerciale veicolato in tutto il mondo: “neanche l’FBI riesce a sbloccare i nostri smartphone” oppure “difendiamo sempre la privacy dei nostri clienti, di fronte alla richiesta di qualsiasi Governo”.

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