Nel discorso per chiedere la fiducia al Parlamento, la premier pone al centro dell’attività del Governo anche la sicurezza informatica, che deve andare di pari passo “con la transizione digitale, la sovranità tecnologica e il cloud nazionale”. Ma come, concretamente?
Anche la sicurezza informatica al centro delle dichiarazioni programmatiche di Giorgia Meloni al Parlamento per chiedere la fiducia per il suo governo. La cybersecurity è stata citata una sola volta dalla premier, invece, non lo fece Mario Draghi nel suo discorso di insediamento, ma poi con il suo governo è stata istituita l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e ridefinita la governance nazionale in materia di cyber.
La cybersecurity secondo il governo Meloni
E qual è, ora, la visione del governo Meloni della sicurezza informatica?
“La transizione digitale”, ha detto in Parlamento la premier, “fortemente sostenuta dal Pnrr, deve accompagnarsi alla sovranità tecnologica, al cloud nazionale e alla cybersecurity”.
Questo l’indirizzo che il nuovo governo seguirà, in attesa di conoscere anche il nome del nuovo sottosegretario di Stato con delega alla cybersecurity: il capo politico dell’ACN.
“L’Italia deve tornare ad avere una politica industriale”, ha aggiunto Meloni, “puntando su quei settori nei quali può contare su un vantaggio competitivo. Penso al marchio, fatto di moda, lusso, design, fino all’alta tecnologia”.
Tra queste ultime non possiamo non considerare le tecnologie all’avanguardia nel campo della cybersecurity. Non si fa che dire di promuovere e sostenere la sovranità tecnologica italiana ed europea, ma, al momento, nella cybersicurezza sono rare, rarissime, le aziende italiane che sviluppano tecnologia made in Italy. Come farlo, concretamente?
Cybersecurity Italia da oggi apre un dibattito sul tema con interviste agli esperti nel nostro Paese.