L’Alto rappresentante dell’UE sollecita la Cina ad agire contro le attività informatiche intraprese dal suo territorio

L’Alto Rappresentante dell’UE ha puntato oggi il dito contro le attività informatiche dolose intraprese dal territorio della Cina in danno degli Stati membri, dei suoi partners e di tutti gli stakeholders pubblici e privati.

La dichiarazione resa oggi fa eco alla recente telefonata intercorsa tra il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e l’omologo russo Vladimir Putin, avvenuta all’indomani del recente vasto attacco ransomware perpetrato ai danni della società di software Kaseya ed attribuito al gruppo “REvil” con base a Mosca, che ha avuto impatti su circa 1500 aziende.

Anche l’UE, dunque, attraverso il suo Alto Rappresentante ha voluto ribadire che l’Europa, i suoi Stati membri ed i loro partners, sono stati esposti ad attività informatiche dannose, intraprese dal territorio della Cina, che hanno determinato impatti significativi sull’economia, nonché sulla sicurezza e democrazia dell’intera zona euro.

A tal riguardo, l’Alto Rappresentante ha rilevato come la compromissione e lo sfruttamento del server Microsoft Exchange abbiano minato la sicurezza e l’integrità di migliaia di computer e reti in tutto il mondo, compresi, gli Stati membri e le istituzioni dell’UE, evidenziandosi in tale scenario le significative ricadute e gli inevitabili effetti sistemici per la sicurezza, l’economia e la società in generale.

Le condotte offensive sul piano informatico vengono così tacciate come irresponsabili e dannose, con particolare riferimento alle significative perdite economiche per le istituzioni governative e le aziende private.

L’odierna dichiarazione evidenzia inoltre che le attività informatiche dannose hanno preso di mira istituzioni governative e organizzazioni politiche nell’UE e negli Stati membri, nonché le principali industrie europee e possono essere collegate ai gruppi di hacker noti come Advanced Persistent Threat 40 e Advanced Persistent Threat 31, condotte dal territorio della Cina con finalità di furto di proprietà intellettuale e spionaggio industriale e scientifico e tecnologico.

Per queste ragioni, l’Alto Rappresentante ha dichiarato in modo chiaro ed inequivoco che l’UE e i suoi Stati membri denunciano con forza queste attività informatiche dannose, che sono intraprese in contraddizione con le norme di comportamento responsabile dello Stato, come approvato da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite e, al contempo, ha sollecitato le autorità cinesi ad aderire a queste norme e a non consentire che il suo territorio venga utilizzato per attività informatiche dannose, adottando funzionalmente tutte le misure appropriate e possibili per indagare e affrontare la questione in modo strutturato, affinché il cyberspazio globale, possa rimanere aperto, libero, stabile e sicuro, siccome improntato ad un comportamento statale responsabile.

In tale direzione, sarà fondamentale rafforzare la cooperazione anche con i partners internazionali e gli stakeholders pubblici e privati, attraverso una maggiore condivisione delle informazioni, per migliorare la resilienza informatica e la gestione degli incidenti, ed un costante impegno diplomatico che sostenga sforzi congiunti preordinati a migliorare la sicurezza generale dei software e le loro catene di approvvigionamento.

Avvocato Cassazionista, ha assunto nel tempo anche ruoli di alta direzione nel settore petrolifero, maturando anche significativa esperienza nelle operazioni di finanza straordinaria. Appassionato del rapporto tra diritto e tecnologie della società dell’informazione, ha rivolto particolare attenzione alla materia della protezione dei dati personali ed al diritto applicato all’informatica. Certified Business Continuity Professional (CBCP), ha fatto parte del Cybersecurity Research Center (CYRCE), focalizzato sulla sicurezza fisica e logica di infrastrutture e sistemi critici nel settore ferroviario.

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