L’Agenzia nazionale della società d’informazione albanese (Albanian National Agency for the Information Society) ha spiegato di essere stata costretta a chiudere temporaneamente tutti i siti governativi e i servizi pubblici online, che rappresentano oltre il 90% dei servizi offerti dall’amministrazione pubblica a causa di un attacco informatico.
L’Albania è stata oggetto di un “massiccio attacco informatico”. Lo ha riferito il governo in una nota, parlando di “un sofisticato e sincronizzato attacco criminale nemico, proveniente dall’estero“.
La dichiarazione non precisa né il tipo dell’attacco né la probabile origine. L’Agenzia nazionale della società d’informazione (AKSHI) ha spiegato in un’altra nota di essere stata “costretta a chiudere temporaneamente tutti i siti governativi e i servizi pubblici online”, che rappresentano oltre il 90% dei servizi offerti dall’amministrazione pubblica. La misura rimarrà in vigore “fino a quando non saranno neutralizzati questi attacchi pericolosi e senza precedenti”.
Finora non si sa se l’attacco abbia causato danni. L’AKSHI ha rassicurato di essere al lavoro con tutti i suoi esperti, albanesi e internazionali, “per non permettere che i sistemi di informazione vengano danneggiati o messi a rischio”.
L’Agenzia nazionale per la società dell’informazione (AKSHI)
L’Agenzia nazionale per la società dell’informazione, AKSHI, è un’istituzione controversa, che alcuni accusano di utilizzare in modo improprio i dati personali dei cittadini per scopi politici.
Il governo del Primo Ministro Edi Rama ha recentemente chiuso i servizi di sportello per la popolazione e ha ordinato l’uso obbligatorio dei suoi servizi online per qualsiasi cosa, dall’iscrizione a scuola all’ottenimento di un numero ISBN per un nuovo libro presso la Biblioteca Nazionale.
Tuttavia, diversi servizi importanti, come la dichiarazione dei redditi online, continuano a funzionare, poiché utilizzano server separati.
Sali Berisha, ex premier e leader dell’opposizione, ha accusato del tracollo l’inettitudine del governo piuttosto che della Russia, sottolineando che il governo aveva concentrato troppi servizi nell’AKSHI.
Attacco informatico: prima dell’Albania la Norvegia
Il mese scorso, un attacco informatico ha temporaneamente messo fuori uso i siti web pubblici e privati in Norvegia.
Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha affermato che l’attacco “non ha causato danni significativi”.
L’attacco DDOS (Distributed Denial-of-Service) ha preso di mira una rete di dati nazionale sicura costringendo la sospensione temporanea dei servizi online per diverse ore dopo l’incidente, ha rivelato l’Autorità di sicurezza nazionale norvegese.
Un gruppo criminale filo-russo sembrava essere dietro gli attacchi informatici, ha detto il capo di NSM Sofie Nystrøm. Ha aggiunto che gli attacchi “danno l’impressione che siamo un tassello nell’attuale situazione politica in Europa”.
Il recente attacco informatico alla Norvegia è arrivato due giorni dopo che un attacco simile ha temporaneamente messo fuori uso siti web pubblici e privati in Lituania con un gruppo di hacker pro-Mosca che avrebbe rivendicato la responsabilità.