In un mondo in cui l’IA diventa sempre più potente, come possiamo assicurarci che questa tecnologia sia utilizzata per il bene comune ed evitare che diventi uno strumento nelle mani sbagliate?
L’intelligenza artificiale (IA) irrompe sulla scena geopolitica, innescando un vortice di sfide e op portunità che ridefiniscono il panorama globale. La sua capacità di plasmare l’opinione pubblica, rimodellare la sicurezza nazionale e influenzare la salute della democrazia richiede un’analisi approfondita e un impegno responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti.
Immaginate di scorrere il vostro feed di social media e di imbattervi in un video che sembra mo strare un politico pronunciare un discorso che in realtà non ha mai fatto. Questo scenario, reso possibile dai deepfake generati dall’IA, illustra il potere di questa tecnologia di manipolare l’opi nione pubblica e di influenzare le dinamiche geopolitiche.
In un mondo in cui l’IA diventa sempre più potente, come possiamo assicurarci che questa tecnologia sia utilizzata per il bene comune ed evitare che diventi uno strumento nelle mani sbagliate?
L’IA e la manipolazione dell’opinione pubblica
L’IA può essere utilizzata per manipolare l’opinione pubblica in diversi modi. Ad esempio, può essere utilizzata per creare deepfake, ovvero video o audio artificialmente modificati per far sem brare che qualcuno stia dicendo o facendo qualcosa che non ha mai detto o fatto. Questi con tenuti possono essere utilizzati – e sempre più spesso lo sono per diffondere disinformazione, propaganda o per danneggiare la reputazione di un individuo o di un gruppo.
L’IA può anche essere utilizzata per micro targeting, ovvero per indirizzare messaggi persona lizzati a specifici segmenti della popolazione. Questo avviene analizzando i dati online degli uten ti, come ad esempio i loro post sui social media o la loro cronologia di ricerca. Il micro targeting può essere utilizzato per influenzare le opinioni degli utenti su una varietà di questioni, tra cui la politica, la religione o il consumo.
L’IA e la geopolitica
L’IA sta emergendo come un nuovo strumento di potere geopolitico, con implicazioni significative per la stabilità e la sicurezza nazionale e internazionale. Alcuni recenti casi illustrano il suo uti lizzo come strumento di propaganda o mezzo di pressione da parte di uno Stato:
1. La campagna di disinformazione cinese contro le proteste di Hong Kong:
Nel 2019, la Cina è stata accusata di aver utilizzato l’IA per diffondere disinformazione e propa ganda online per screditare le proteste di Hong Kong. L’operazione, che includeva la creazione di finti account sui social media e la diffusione di deepfake, ha avuto un impatto limitato e ha anzi contribuito ad alimentare il risentimento verso il governo cinese.
2. Il tentativo di influenzare le elezioni in Tanzania:
Nel 2020, il governo della Tanzania è stato accusato di aver utilizzato l’IA per identificare e in timidire gli oppositori politici. L’operazione, che si basava sull’analisi di dati di social media e te lefonate, ha avuto un effetto controproducente, rafforzando l’opposizione al governo e danneg giando la sua reputazione internazionale.
Questi casi evidenziano come l’IA possa essere utilizzata per manipolare l’opinione pubblica e interferire nei processi democratici. Tuttavia, l’utilizzo di questa tecnologia per scopi geopolitici è ancora agli inizi e i suoi effetti sono spesso limitati.
Il ruolo dei cittadini
I cittadini hanno un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’IA. È importante che siano con sapevoli dei potenziali rischi e benefici dell’IA e che si impegnino a utilizzare questa tecnologia in modo responsabile e, soprattutto, ad essere critici nell’interpretare i contenuti che scorrono ogni giorno sotto i loro occhi.
È importante che ci sia sensibilità da parte nostra sul tema e che venga fatta la giusta pressione sui rappresentanti politici affinché adottino normative adeguate per l’utilizzo e l’applicazione dell’IA. È importante che queste normative siano basate su principi democratici e che tutelino i diritti dei cittadini.
Al momento attuale, a livello normativo c’è ancora molto lavoro da fare, ma l’Unione Europea ha già una proposta di regolamentazione, ovvero l’Artificial Intelligence Act (AI Act). Si tratta di un quadro normativo di riferimento per i Paesi dell’UE, il quale classifica i sistemi di IA in base al loro livello di rischio e introduce requisiti specifici per quelli ad alto rischio. Il regolamento è at tualmente in fase di negoziazione tra il Parlamento Europeo, il Consiglio dell’Unione Europea e la Commissione Europea.
Oltre a questo, però, tutte le applicazione dell’IA a livello europeo devono sottostare a quanto previsto dal GDPR per il trattamento dei dati personali, il che protegge i dati personali dei cittadini da un’applicazione intensiva ed invasiva di questo strumento da parte dei Governi e delle azien de private.
Conclusione
In un mondo sempre più interconnesso e che maggiormente integra in diversi campi l’intelligenza artificiale, questa può rappresentare uno strumento con un ’enorme potenziale se applicato nella maniera corretta, ma, allo stesso tempo, con una potenziale implicazioni geopolitiche di vasta portata. La sua capacità di influenzare l’opinione pubblica, la sicurezza nazionale e la democrazia richiede un’analisi approfondita e un impegno responsabile da parte di tutti gli attori coinvolti.