Secondo il FT, i criminal hacker – che sarebbero sostenute da entità statali cinesi – avrebbero iniziato l’attacco lo scorso autunno e hanno agito indisturbati fino a giugno di quest’anno.
La National Center of Incident Readiness and Strategy for Cybersecurity (NISC), l’Agenzia giapponese per la cybersecurity, è stata infiltrata da hacker che sono riusciti per nove mesi ad avere accesso a dati sensibili.
Lo ha rivelato oggi il Financial Times, citando tre fonti governative e private che hanno informazioni sul tema. Secondo le fonti, i criminal hacker – che sarebbero sostenute da entità statali cinesi – avrebbero iniziato l’attacco lo scorso autunno e hanno agito indisturbati fino a giugno di quest’anno.
“È possibile che la Cina sia dietro a tali violazioni”, ha dichiarato un funzionario governativo. Si dice che Pechino abbia circa 30.000 individui incaricati di lanciare attacchi informatici.
Il Ministero della Difesa Nazionale di Taiwan ritiene che l’esercito cinese stia preparando il terreno per disturbare le infrastrutture chiave identificando potenziali obiettivi di attacchi informatici prima di una possibile situazione di contingenza che coinvolga Taiwan.
Gli osservatori hanno anche sollevato la possibilità che la Cina lanci attacchi informatici contro il Giappone per ostacolare le attività delle forze statunitensi e di altri attori qui, nel caso in cui dovesse verificarsi una situazione di emergenza legata a Taiwan.
Il Governo sta attualmente lavorando a una nuova legge relativa alla difesa cibernetica per prevenire gravi attacchi informatici. Si prevede che l’unità specializzata in cibersicurezza delle Forze di Autodifesa si espanda da circa 890 individui – alla fine dell’anno fiscale 2022 – a circa 4.000 entro la fine dell’anno fiscale 2027.
La notizia viene in un momento in cui Tokyo sta rafforzando la sua collaborazione militare con gli Stati uniti e la Corea del Sud ed è anche impegnata in progetti di armamenti, come quello per il jet di nuova generazione con Regno unito e Italia. E’ quindi detentore di segreti militari piuttosto importanti.
Il ministero degli Esteri cinese ha escluso che Pechino possa essere dietro all’attacco, puntando invece il dito contro gli Stati Uniti e ricordando che “WikiLeaks precedentemente ha rivelato che gli Usa hanno condotto cyberspionaggio nei confronti del Giappone, a partire da membri del governo”, ha detto Pechino.
Attualmente il governo sta lavorando per migliorare le leggi e potenziare le risorse umane nel campo della cibersicurezza, ma numerosi problemi devono ancora essere affrontati.