Kaspersky, game over negli Usa. Dal 20 luglio chiudono le sedi statunitensi

“L’azienda ha esaminato e valutato attentamente l’impatto dei requisiti legali statunitensi e ha preso questa triste e difficile decisione, poiché le possibilità di business nel Paese non sono più sostenibili”, ha dichiarato l’azienda in una nota.

Kaspersky Lab, azienda di cybersicurezza russa, inizierà a chiudere le sue attività negli Stati Uniti dal 20 luglio dopo che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, lo scorso giugno, aveva annunciato il ban in tutto il Paese per ragioni di sicurezza nazionale.

Lo scrive Kim Zetter di Zero Day. L’abbandono del Paese comporterà il licenziamento dei dipendenti, una scelta che inciderà su poco meno di 50 persone.

“L’azienda ha esaminato e valutato attentamente l’impatto dei requisiti legali statunitensi e ha preso questa triste e difficile decisione, poiché le possibilità di business nel Paese non sono più sostenibili”, ha dichiarato l’azienda in una nota.

Gli ufficiali del Dipartimento non hanno fornito dettagli sulla natura dell’indagine o su ciò che è emerso, ma hanno citato preoccupazioni per la sicurezza nazionale secondo cui Kaspersky o il governo russo potrebbero utilizzare il suo software per spiare i clienti americani o sabotare i sistemi americani.

I problemi di sicurezza già dal 2017

Non è la prima volta che la società russa finisce nel mirino del governo statunitense: il Dipartimento della Sicurezza Interna aveva precedentemente emesso una direttiva nel 2017 che vietava alle agenzie e ai dipartimenti governativi federali di installare il software Kaspersky sui loro sistemi. Un emendamento approvato nel 2018 dal Defense Authorization Act ha vietato anche l’uso del software Kaspersky sui sistemi militari statunitensi. Tuttavia, questi divieti riguardavano solo i sistemi governativi, non quelli commerciali. Quindi il divieto del Dipartimento del Commercio dello scorso mese mette effettivamente fine anche all’attività commerciale di Kaspersky nel Paese.

Nel discutere del recente divieto, gli ufficiali del Commercio hanno affermato di aver agito dopo essere stati allarmati nel scoprire che i governi e le infrastrutture statali e locali degli Stati Uniti utilizzavano il software, alla luce della capacità del governo russo.

L’azienda ha accusato il Dipartimento del Commercio statunitense di basare la sua decisione sul “clima geopolitico e preoccupazioni teoriche, piuttosto che su una valutazione completa dell’integrità dei prodotti e dei servizi di Kaspersky”.

Prima che Kaspersky iniziasse a vendere software negli Stati Uniti, il suo codice era incorporato in software e apparecchiature hardware di altre aziende: ad esempio, la società di sicurezza informatica F-Secure ha utilizzato il motore antivirus di Kaspersky nel proprio software tra il 1996 e il 2006. Il codice di Kaspersky era anche incorporato in router, firewall e altri dispositivi venduti negli Stati Uniti.

Lo scorso anno, l’azienda ha riportato guadagni globali per 721 milioni di dollari e, fino all’annuncio del divieto il mese scorso, le vendite negli Stati Uniti rappresentavano “poco meno del 10%” del suo fatturato totale. L’azienda afferma anche che ci sono “oltre un milione di endpoint” negli Stati Uniti protetti dai prodotti Kaspersky.

Kaspersky non fornirà più aggiornamenti dal 29 settembre

Il recente divieto delle nuove vendite del suo software negli Stati Uniti impedisce anche a Kaspersky di fornire aggiornamenti per il software già in uso negli Stati Uniti: tale divieto entrerà in vigore il 29 settembre. Ciò significa che il software antivirus di Kaspersky diventerà meno efficace nel tempo, poiché l’azienda non potrà aggiornarlo con firme per rilevare nuove minacce man mano che vengono scoperte.

Gli utenti del software, tuttavia, non subiranno sanzioni legali se continuano a utilizzare i prodotti Kaspersky.

Al termine di un’approfondita indagine, vieteremo a Kaspersky Lab e alle sue società affiliate di fornire software per la cybersicurezza e antivirus negli Stati Uniti. Non sarà più in grado di vendere il suo software e gli aggiornamenti per quello esistente”, aveva affermato il segretario al Commercio, Gina Raimondo. Soprattutto, ha proseguito, “la Russia ha dimostrato di avere la capacità e l’intenzione di sfruttare aziende nazionali come Kaspersky per raccogliere e sfruttare come arma le informazioni personali degli americani ed è per questo che siamo costretti ad intraprendere questa azione”.

Dichiarazioni a cui fanno eco quelle di Mark Warner, presidente del Senate Intelligence Committee: “Non daremo mai a una nazione avversaria le chiavi delle nostre reti o dei nostri dispositivi, ragione per cui è pazzesco pensare che continueremo a consentire la vendita agli americani di software russo con il più ampio accesso possibile ai dispositivi”. E per quanto riguarda Kaspersky? Il commento dell’azienda russa non si è fatto attendere. E attraverso un comunicato, la software house precisa: “Kaspersky non è coinvolta in attività che minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e, di fatto, ha contribuito in modo significativo con le sue segnalazioni e la sua protezione da una serie di minacce che hanno preso di mira gli interessi e gli alleati degli Stati Uniti. L’azienda intende perseguire tutte le opzioni legalmente disponibili per preservare le sue attuali operazioni e relazioni”.

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