L’annuncio di Franco Gabrielli, sottosegretario con delega alla cybersecurity, nell’Aula del Senato: “Ma la soluzione a lungo termine è l’autonomia tecnologica”.
Il bando all’antivirus Kaspersky dalle Pa italiane avverrà tramite una norma del Governo. L’ha annunciato Franco Gabrielli, sottosegretario con delega alla cybersecurity, nell’Aula del Senato, al termine della discussione dei senatori sulla relazione del Copasir sull’attività svolta dal 1° gennaio 2021 al 9 febbraio 2022.
Kaspersky, Gabrielli: “In arrivo norma del Governo per mettere l’antivirus fuori dall’attività Pa”
“Il senatore Gasparri citava il famosissimo antivirus Kaspersky. Signori miei, Kaspersky è nel mercato elettronico della pubblica amministrazione (MEPA) dal 2003”, ha ricordato Gabrielli. “Noi non possiamo renderci conto delle cose solo nel momento in cui si verificano”, ha aggiunto il sottosegretario annunciando poi la norma ad hoc che l’esecutivo sta preparando per mettere fuori dalle pubbliche amministrazioni l’antivirus e i software Kaspersky.
“Il Governo si accinge a fare una norma per consentire che non solo l’antivirus così ampiamente citato, ma anche altre piattaforme informatiche vengano poste fuori dall’ambito dell’attività delle pubbliche amministrazioni”, ha dichiarato sottosegretario con delega alla cybersecurity e capo politico dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
La norma ‘stop Kaspersky’ prevede fondi alle Pa per acquistare nuovo software
Nel dettaglio, la norma ‘stop Kaspersky’ del Governo stanzierà fondi alle Pa per acquistare uno nuovo software.
Antivirus e software russi, l’Agenzia cyber nazionale: “Valutare con urgenza rischi e considerare le alternative”
Ieri, l’ACN ha diffuso solo la raccomandazione di “valutare con urgenza i rischi” delle tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Federazione Russa e di “considerare le alternative” per determinati servizi digitali.
Ma l’agenzia omologa tedesca è stata più netta: “Consigliamo di sostituire il software di protezione antivirus del produttore russo Kaspersky con prodotti di altre società”.
In Italia, allora, il governo Draghi sta percorrendo la strana del ban nei confronti di Kaspersky.
Gabrielli: “La soluzione è l’autonomia tecnologica dell’Italia”
Ma questo modo di procedere non è la soluzione ideale. “Questi sono interventi spot, che hanno ad oggetto una situazione evidenziata”, ha sottolineato Franco Gabrielli. Ecco la sua visione, che imprime anche nell’attività dell’esecutivo: “noi dobbiamo costruire un sistema resiliente. C’è un presupposto, che l’autonomia tecnologica del nostro Paese; una delle missioni fondamentali dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale è l’autonomia tecnologica”.
“Se non raggiungiamo l’autonomia tecnologica”, ha spiegato il sottosegretario, “il tema della dipendenza (oggi dai russi, domani dai cinesi, dopodomani da qualche altro Paese che può creare problemi alla nostra sicurezza) sarà sempre un tema attuale”.
Gabrielli: “Prima di pensare a cyber-attacchi dobbiamo difenderci e creare i presupposti per la resilienza“
Infine, Gabrielli ha risposto anche a chi chiede di modificare la normativa internazionale e a livello NATO per consentire ai Paesi alleati di effettuare cyber-attacchi quando si accerta l’attaccante, che può essere anche uno Stato.
“A me a volte fa anche un po’ sorridere quando sento l’eccessiva enfasi sugli attacchi e sui contrattacchi. Se sono nella condizione – ammesso che lo possa fare – di individuare l’attaccante, per poi ritrovarmi con il sistema Paese in una condizione di assoluta debolezza, credo che non ci sia possibilità di scelta. Prima dobbiamo difenderci e creare i presupposti per la resilienza e poi, se del caso, anche avere una postura di attacco, ma la resilienza e la capacità del nostro Paese di contrastare questo tipo di fenomeni sono prevalenti”.
Per approfondire
Vedi il video dell’intervento di Franco Gabrielli al Senato cliccando qui (inizia da 2:23:00)