Ormai la legge sul cyberbullismo è entrata in vigore e le nuove tutele sono attive. Cito testualmente: “La presente legge si pone l’obiettivo di contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni di carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quelle di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche”.
Il fenomeno del Cyberbullismo ogni giorno diventa sempre più pericoloso, e le vittime aumentano sempre di più. Forme digitali di pressione, aggressione, molestia, ricatti, ingiurie, denigrazioni, diffamazioni, furti d’identità, alterazioni, acquisizioni illecite, manipolazione e trattamento illecito di dati personali in danno di
minorenni, sono causa di alterazioni psicologica e possono portare, come purtroppo accaduto in alcuni casi, fino al suicidio.
La nuova norma introduce quindi alcuni strumenti a disposizione delle vittime, che potranno chiedere a chi gestisce blog, social network e simili, l’oscuramento di alcuni contenuti.
Mi viene difficile, però, intravedere una risoluzione efficace al problema mediante una legge che all’interno del suo piano di azione autorizza una spesa irrisoria di € 50.000 annui per periodiche attività informative di prevenzione e di sensibilizzazione sul fenomeno. Con una cifra del genere si potranno, al massimo, realizzare un sito internet, qualche spot televisivo e qualche comparsa sporadica sui giornali; a mio parere non più di questo potrà essere fatto con 50.000 euro. Spero di sbagliarmi!
L’ideale, invece, sarebbe coordinare ed organizzare seminari divulgativi in tutto il Paese e far toccare con mano, attraverso esempi pratici, quali possono essere i rischi che si corrono utilizzando il digitale senza un minimo di “conoscenza” a riguardo.
Con AIPSI (Associazione Italiana Professionisti della Sicurezza Informatica), grazie alla collaborazione di alcune istituzioni delle provincie di Lecce e Brindisi, nell’ultimo anno abbiamo organizzato una decina di seminari informativi, condividendo indicazioni utili e raggiungendo diverse migliaia di utenti.
Secondo l’art. 6 della legge, inoltre, si prevede lo stanziamento di € 203.000 annui per attività di formazione in ambito scolastico; cifra davvero irrisoria se si pensa che in Italia le scuole sono più di 25.000 senza contare le quelle dell’infanzia. Anche per la formazione quindi le risorse a disposizione sembrano essere veramente minime.