La convenzione rientra nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali.
E’ stato rinnovato oggi a Roma l’accordo tra Polizia di Stato e Eni per la prevenzione e il contrasto dei crimini informatici che hanno per oggetto i sistemi e servizi informativi di particolare rilievo per il Paese.
La convenzione, firmata dal Capo della Polizia-Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, e dall’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, rientra nell’ambito delle direttive impartite dal Ministro dell’Interno per il potenziamento dell’attività di prevenzione alla criminalità informatica attraverso la stipula di accordi con gli operatori che forniscono prestazioni essenziali.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni è infatti quotidianamente impegnata a garantire l’integrità e la funzionalità della rete informatica delle strutture di livello strategico per il Paese attraverso il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche.
Eni è presente in 69 Paesi, svolge attività ritenute vitali per i fabbisogni collettivi e rappresenta un’infrastruttura critica di interesse nazionale e, pertanto, risulta necessario assicurarne l’integrità dei sistemi informatici funzionali al perseguimento della strategia aziendale. Eni ha da tempo intrapreso un profondo percorso di digitalizzazione delle proprie attività volto all’avanguardia e all’efficienza dei processi e che si avvale del più potente sistema di calcolo al mondo a livello industriale, di cui l’azienda si è dotata dal 2013.
L’accordo rappresenta una tappa significativa nel processo di costruzione e consolidamento di una fattiva collaborazione tra pubblico e privato: un progetto che, in considerazione dell’insidiosità delle minacce informatiche e della mutevolezza con la quale esse si realizzano, risulta essere strumento essenziale per la realizzazione di un efficace sistema di contrasto al cybercrime, basato quindi sulla condivisione informativa e sulla cooperazione operativa.