Al 5G Italy 2021, il Sottosegretario: “Innovazione e sicurezza devono andare di pari passo per vincere la battaglia delle minacce informatiche sempre più intense e pericolose per il nostro sistema-Paese, parliamo di ransomware, di malware, di terrorismo informatico”.
L’Innovazione, come il 5G, e la cybersicurezza devono andare di pari passo anche per contrastare i cyber-attacchi e il terrorismo informatico. È questo il senso dell’intervento del sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, alla 4^ edizione di 5G Italy organizzato dal CNIT.
Mulè: “La battaglia è quella delle minacce informatiche sempre più intense e pericolose per il nostro sistema-Paese, parliamo di ransomware, di malware, di terrorismo informatico“
“Uno dei rischi maggiori che corriamo è quello di concentrare la maggior parte delle risorse economiche e intellettuali nelle prestazioni e nella velocità sottovalutando l’importanza di difendere le infrastrutture strategiche del Paese”, ha detto Mulè. “Innovazione e sicurezza”, ha aggiunto, “devono andare di pari passo, innovare e proteggere sono due azioni complementari e simbiotiche che determinano lo spartiacque tra perdere o vincere una battaglia. La battaglia è quella delle minacce informatiche sempre più intense e pericolose per il nostro sistema-Paese, parliamo di ransomware, di malware, di terrorismo informatico: una azienda, una infrastruttura strategica, un organo statale, un’amministrazione pubblica possono essere messi in ginocchio con un semplice click e lo scenario non è quello al quale siamo abituati, la complessità e la superficie potenziale di attacco sono maggiori”.
“Agire come Paese su rete fisica, etere e cyber persons per navigare veloci e al sicuro dalle tempeste”
Mulè ha indicato anche la strategia da seguire in questo nuovo scenario, il quinto dominio, quella della cyber security.
“Un dominio, il quinto, che si articola in tre segmenti: la rete fisica, l’etere e le cyber persons. Agiamo su questi tre segmenti come Paese non come singoli attori e riusciremo a ‘navigare veloci’ ma ‘al sicuro dalle tempeste’”, ha detto il Sottosegretario.
“È un momento fondamentale nel quale 26 nazioni partecipanti si esercitano su cinque scenari di crisi intervenendo a difesa di un Paese attaccato e fornendo supporto nel quinto dominio, quello della cybersicurezza”, ha affermato il Sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, che ha assistito all’Esercitazione Cyber coalition 2021 (CC21) al Comando per le Operazioni in Rete (COR) con l’Ammiraglio Ruggiero Di Biase, comandante del Cor, e il professore Roberto Baldoni, Direttore dell’Agenzia Cybersicurezza Nazionale.
“Si tratta di sperimentare e migliorare una solidarietà informatica tra Paesi alleati che permette di incrementare la capacità di predizione e prevenzione, oltre quella difensiva e di attacco”, ha aggiunto il Sottosegretario. “Una sfida che si vince con il lavoro di squadra e collegiale che investa su formazione e operatività: la protezione e la difesa delle reti informatiche nazionali e del Cyberspazio dell’Alleanza è una priorità assoluta per la Difesa italiana”, ha sottolineato Mulè.
La videointervista
Mulè: “Programma Tempest è il futuro e l’Italia ne fa parte”
“Dobbiamo investire in innovazione tecnologica-informatica e in cybersicurezza; formare ed educare il Paese non solo i soggetti coinvolti in prima persona a una cultura digitale; promuovere partnership pubblico-privato; accrescere la consapevolezza delle minacce con conseguente messa a terra di una visione di lungo periodo e che non si limiti al domani”, ha aggiunto il Sottosegretario. “Esempio lampante è il programma pluriennale Tempest – ha proseguito Mulè – il caccia di sesta generazione, che prevede la partecipazione italiana all’iniziativa attualmente trilaterale per lo studio, lo sviluppo, la sperimentazione, la qualifica e l’entrata in servizio dei primi esemplari di un sistema di aerei da combattimento (Future Combat Air System – FCAS) integrato con velivoli a pilotaggio remoto, satelliti e altri assetti militari”. “Questo è il futuro e l’Italia ne fa parte, a pieno titolo. Siamo un’eccellenza internazionale. Dobbiamo ricordarlo e ribadirlo. Abbiamo le migliori aziende internazionali nel settore, sia in termini macro parlando di “Difesa” sia in termini settoriali parlando di innovazione tecnologica e cybersecurity: è il momento di armonizzare un processo nazionale da esportare a livello europeo”, ha concluso il Sottosegretario.