Questa l’analisi del vice capo della Polizia di Stato, prefetto Vittorio Rizzi, che ha parlato nel corso del Convegno: “Nuove minacce criminali” organizzato e svolto presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma.
“Le cyber minacce oggi costituiscono uno dei “fattori portanti” del progresso e ciò investe “non solo il cyber in senso stretto ma anche le trasformazioni culturali e di costume” rappresentando “fattori trasversali” nelle nostre società. Non è un caso che viviamo in una società molto più pacifica rispetto a soli pochi anni fa, come certificato dai dati Eurispes che ha riferito come nel 1990 si contavano in Italia circa 3mila omicidi a fronte dei soli 278 registrati nel 2020. Con la pandemia poi si è potuto verificare ancora una diminuzione significativa di tutti i reati, in alcuni casi con percentuali vicine a oltre il 70% meno che il crimine cyber, aumentato, invece, esponenzialmente”.
Questa l’analisi del vice capo della Polizia di Stato, prefetto Vittorio Rizzi, che ha parlato nel corso del Convegno: “Nuove minacce criminali” organizzato e svolto presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma dove è intervenuta anche Nunzia Ciardi, vicedirettore dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza.
Il Prefetto Rizzi, autore del libro “Investigare 4.0” scritto con Anna Maria Giannini docente dell’Università La Sapienza di Roma, ha poi spiegato che la minaccia per la sicurezza “cala ma si trasforma in globalizzata non trovando ormai più un confine territoriale e spaziale globalizzando il mondo del crimine”. Rizzi ha portato ad esempio la cattura del boss Rocco Morabito avvenuto nella cosiddetta ‘tripla frontera’, tra Brasile, Argentina e Paraguay.
“Ricordo – ha detto che ultimi 26 boss di ndrangheta arrestati, sono stati fermati all’estero. Anni fa Morabito sarebbe stato catturato in un buco in Aspromonte… Ormai era, invece, un uomo d’affari evaso da un carcere dell’ Uruguay aiutato dalla mafia russa. Poi grazie ad un amico serbo, che agiva con lui a Milano nel settore dell’ortomercato, era stato trasferito. Il boss e’ stato catturato con una cyber-trappola. Oltre agli agenti ormai esistono piattaforme sotto copertura che hanno lavorato due anni per questa operazione alla quale hanno collaborato polizie di tre continenti. Questo è il simbolo del cambiamento del mondo del contrasto al crimine”.