Su proposta del Ministro della Difesa Guido Crosetto, la nomina del Generale di corpo d’armata Carmine Masiello a Capo di Stato maggiore dell’Esercito. Ecco la sua visione per operare nel dominio cibernetico tratta dall’intervista che aveva concesso a Cybersecurity Italia.
“Pensare di affrontare un Advanced and Persistent Threath (APT) da soli è pura follia. Ecco perché nella Strategia per la Cybersicurezza del ministero della Difesa si mette in evidenza la necessità di stringere forti rapporti di cooperazione con l’industria nazionale, con i principali centri di ricerca universitari e con tutte le organizzazioni statali che si occupano della tutela del sistema Paese, in primis Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e con i Servizi di Informazione”.
Questo è uno dei punti chiave della visione di operare nel dominio cibernetico da parte del Generale di corpo d’armata del ruolo normale delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio e trasmissioni dell’Esercito in servizio permanente Carmine Masiello nominato dal Consiglio dei ministri a Capo di Stato maggiore dell’Esercito su proposta del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
“…abbiamo avviato”, ci aveva spiegato il Generale Masiello nella nostra intervista rilasciata ad agosto scorso, “una serie di iniziative volte a consolidare la nostra capacità di operare nel dominio cibernetico. Tra queste iniziative, sicuramente la più importante è senza dubbio quella di reclutare un numero consistente di personale da qualificare nel settore cyber”.
Poi gli avevamo chiesto “La Strategia in che modo prevede l’uso dell’Intelligenza Artificiale sia per l’attività di Cyber Threat Intelligence sia per contribuire a rispondere ai cyber attacchi?”
Ecco la sua risposta. “In ambito Difesa l’Intelligenza Artificiale (IA) è considerata una delle tecnologie abilitanti, al pari delle tecnologie quantistiche, della crittografia e altre. L’Intelligenza Artificiale è un ambito da esplorare sia in ambito cyber sia nell’ambito dei sistemi di supporto alla pianificazione e condotta delle operazioni militari in generale. La Difesa ha già in corso programmi che impiegheranno algoritmi di IA per analizzare e correlare in tempo reale dati provenienti da sorgenti di tutti i tipi allo scopo di prevenire potenziali attacchi informatici. Naturalmente tali tecnologie raggiungeranno il loro impiego più rilevante nell’ambito di operazioni cibernetiche offensive, per condurre attacchi sempre più veloci, coordinati ed efficaci contro i potenziali avversari”.
L’intervista integrale al Generale Carmine Masiello, di agosto scorso, quando era Sottocapo di Stato Maggiore: “La Strategia per la Cybersicurezza della Difesa in 3 azioni”