Il mercato mondiale delle infrastrutture, delle tecnologie e dei servizi di cybersecurity è stato valutato attorno ai 112 miliardi di dollari a fine 2019. In uno studio di Fortune Business Insights, pubblicato a febbraio di quest’anno, il trend di crescita atteso per gli anni 2020-2027 potrebbe essere pari al +12,6%.
Un tasso di crescita medio annuo (Cagr) che potrebbe portare il mercato cybersecurity mondiale ad un valore complessivo di 281,7 miliardi di dollari entro il 2027.
Cybersecurity, driver e settori di applicazione
A sostenere tale crescita dovrebbero essere diversi mercati, tra cui l’ecommerce e i servizi bancari digitali, ma anche tecnologie specifiche, definite “disruptive” per l’elevato tasso di innovazione e trasformazione digitale nel modo di fare business.
Tra queste sono citate spesso l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale (IA), la blockchain, il machine learning, i big data, l’industry 4.0 e la Pubblica Amministrazione digitale (PA digitale), solo per citare le tipologie di tecnologie disruptive più popolari.
I segmenti di mercato più interessati all’utilizzo di nuove soluzioni di cybersecurity sono quelli bancari, finanziari e dei servizi assicurativi (banking, financial services and insurance o Bfsi), che insieme rappresentano il pezzo più ampio.
Seguono quelli della PA, dei sistemi sanitari nazionali, dell’ICT e delle telecomunicazioni, quindi lindustria manifatturiera e il retail.
A livello di macro aree geografiche, il mercato della cybersecurity in Europa ha raggiunto i 33 miliardi di dollari di valore nel 2018 e i 36 miliardi di dollari nel 2019, soprattutto agli investimenti di Germania, Regno Unito, Francia, Spagna e Italia per il manifatturiero e il retail.
Effetto Covid-19
La pandemia mondiale di Covid-19, però, potrebbe anche limitare l’espansione di questa tecnologie e delle sue applicazioni.
Secondo nuove stime Research and Markets, infatti, il tasso di crescita annuo medio (Cagr), potrebbe attestarsi attorno al +6,2% fino al 2023.
A tutti gli effetti un tasso Cagr dimezzato rispetto alle altre proiezioni. Un effetto dei congelamenti di cassa e della sospensione degli investimenti in nuovi progetti da parte delle imprese per fronteggiare la crisi legata al Coronavirus.