I pochi piani dell’Unione europea per proteggere la sicurezza dei cavi sottomarini

La Commissione Europea ha da pochi mesi formulato raccomandazioni ad hoc per aumentare la sicurezza e la resilienza dei cavi dati sottomarini, ma sostiene che sono i finanziamenti privati che dovrebbero finanziare progetti per espanderne la capacità, assistiti dai governi se necessario.

Le raccomandazioni sono state pubblicate insieme a un Libro bianco che analizza i requisiti dell’infrastruttura digitale europea e incoraggiano gli Stati membri a intraprendere attività tra cui stress test regolari e condivisione di informazioni.

Non ci sono procedure dettagliate

Non ci sono procedure dettagliate da seguire e la strategia invita gli Stati membri dell’UE a prestare maggiore attenzione alle infrastrutture sottomarine e come detto a contribuire a finanziare progetti importanti. La Commissione rileva che le economie e le società europee dipendono sempre più da Internet e dalla connettività internazionale e che l’infrastruttura dei cavi sottomarini costituisce un elemento significativo in questo senso, poiché la stragrande maggioranza del traffico internazionale di dati viene trasportato attraverso questi cavi.

Cavi sottomarini questione di sicurezza

Rileva inoltre che l’infrastruttura è vulnerabile a sabotaggi e manomissioni e afferma che la guerra della Russia contro l’Ucraina ha aumentato la consapevolezza sulla sicurezza, data la sua potenziale capacità di interrompere i cavi e le sospette attività di monitoraggio svolte dalle navi russe, ad esempio al largo delle coste irlandesi.

Il Regno Unito non fa parte dell’UE, ma nel 2022 un cavo sottomarino che collega le Shetland e le Isole Faroe è stato danneggiato, con il taglio di un cavo separato che le collega con la terraferma scozzese. I sospetti caddero su una nave da ricerca russa nella zona.

Ad un livello superiore, le raccomandazioni della Ue identificano le azioni che gli Stati membri dovrebbero intraprendere, compresi anche eventuali miglioramenti necessari alla sicurezza dei cavi dei fondali marini, e per sostenere lo spiegamento o l’aggiornamento significativo delle infrastrutture dei cavi sottomarini che servono la regione.

Stati membri sollecitati

Sul fronte della sicurezza, la Commissione vuole che i membri dell’UE garantiscano che l’infrastruttura sia adeguatamente gestita e controllata in modo da proteggerla dalle minacce esterne, inclusa quella dei dati trasportati sui cavi, raccogliendo tutte le informazioni necessarie dai proprietari o dagli operatori.

I singoli stati dovrebbero condurre valutazioni del rischio sulla sicurezza informatica e fisica dei cavi sottomarini e imporre obblighi a fornitori e operatori per garantire la sicurezza. La Commissione vuole inoltre tempi più rapidi per l’iter delle richieste relative alle infrastrutture dei cavi sottomarini, per lavori di costruzione, esercizio, manutenzione o riparazione, e consiglia agli Stati membri di “concedere alle infrastrutture dei cavi sottomarini lo status della massima importanza nazionale possibile”.

Progetti strategici e fondi privati

Per sviluppare queste capacità, la Commissione sta cercando di compilare un elenco di progetti strategici – Progetti via cavo di interesse europeo (CPEI). Questi potrebbero essere presi in considerazione per il sostegno attraverso i programmi dell’UE e integrati con fondi nazionali per colmare le lacune strategiche e stabilire nuove connessioni.

Per quanto riguarda il finanziamento, la Commissione ritiene che i CPEI dovrebbero essere finanziati da finanziamenti privati, che possono essere sostenuti, ove necessario e opportuno, dai programmi dell’UE.

Tuttavia, si afferma anche che gli Stati membri sono incoraggiati a prendere in considerazione la possibilità di contribuire, ove necessario e appropriato, al finanziamento dei CPEI, in conformità con le norme sugli aiuti di Stato.

Non solo sicurezza, preoccupa anche l’impatto energetico dell’AI

Le grandi manovre messe in campo dalle principali Big Tech (da Google a Meta, da Amazon a Microsoft) stanno ridisegnando letteralmente la geografia dei data center, aumentando fortemente la domanda di connettività e di infrastrutture terrestri e sottomarine.

Da più parti si fanno già i conti: i consumi energetici legati all’AI aumenteranno di sette volte in tutto il mondo entro il 2026, con la possibilità per i provider di data center di veder lievitare i guadagni a 12 miliardi di dollari. Gli stessi data center vedranno crescere i consumi energetici di 200 volte entro il 2028, secondo stime diffuse da Tirias Research.

Allo tesso tempo, proprio dall’Italia potrebbe arrivare una novità interessante nei prossimi mesi. Il gruppo di ricerca ICT di Enea ha testato nel nostro Paese tecniche innovative sul proprio supercalcolatore CRESCO6 per migliorare l’efficienza energetica e le prestazioni, evitando numerose tipologie di guasti, sfruttando le funzionalità dell’intelligenza artificiale.
Chissà che proprio l’AI non ci consenta di contenere questi aumenti straordinari.

Stesso discorso per la connettività terrestre e sottomarina. È lecito attendersi un incremento della domanda di connettività transnazionale, con il relativo aumento del numero di cavi sottomarini. Tutto sta a capire dove questo avverrà e in quale condizione geopolitica, viste le tensioni multiple e crescenti tra i principali attori globali, anche per il controllo degli oceani e di tutto quello che c’è sotto.

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