Arne Schönbohm è finito nella bufera per la sua vicinanza ad ambienti dei servizi segreti russi attraverso un’associazione controversa chiamata “Consiglio di cybersicurezza Germania”.
Dopo le indiscrezioni della scorsa settimana, in Germania è arrivato il licenziamento del capo del Bsi, l’Ufficio federale per la sicurezza informatica. La ministra tedesca dell’Interno, Nancy Faeser, ha annunciato la revoca dell’incarico ad Arne Schönbohm, dal 2016 alla guida del Bis, finito nell’occhio del ciclone per il sospetto di contatti ambigui con l’intelligence russa.
Un portavoce del ministero ha fatto sapere che Faeser ha scelto di “interdire con effetto immediato Arne Schönbohm dallo svolgimento di attività ufficiali come presidente del Bsi”. Le recenti accuse e polemiche avrebbero infatti “danneggiato in modo permanente la necessaria fiducia del pubblico nella neutralità e nell’imparzialità della condotta del presidente della più importante autorità tedesca per la sicurezza informatica”.
La controversa associazione al centro del caso
Al centro del caso c’è l’associazione di lobbying Cyber-Sicherheitsrat Deutschland e.V. – Consiglio sicurezza cibernetica Germania, di cui Schoenbohm è stato uno dei fondatori nel 2012. Secondo quanto riportato dalla trasmissione giornalistico-satirica Magazin Royale della tv pubblica tedesca Zdf, dell’associazione faceva parte anche (fino alla scorsa settimana) l’azienda berlinese di cybersicurezza Protelion, che fino a marzo si chiamava però Infotecs e non sarebbe nient’altro che una filiale della società russa di cybersicurezza O.a.o. Infotecs. Azienda russa che è stata fondata da Andrey Chapchaev, ex dipendente del dipartimento ricerca del Kgb, premiato con una medaglia d’onore dal presidente Vladimir Putin. O.a.o. Infotecs avrebbe oggi rapporti diretti almeno con l’Fsb, l’intelligence interna di Mosca.
Il network con il cosiddetto Consiglio di sicurezza cibernetica Germania, quindi, sarebbe stato perlomeno inopportuno per chi deve proteggere la cybersicurezza tedesca. Per questo motivo Arne Schönbohm aveva già detto in passato di volersi distanziare dalla controversa associazione, ma la promessa non sarebbe stata mantenuta e soprattutto questo aspetto avrebbe irritato molto Faeser. Per il ministero dell’Interno, tutte le accuse note contro l’operato di Arne Schönbohm saranno ora “esaminate in modo approfondito ed energico e sottoposte ad una valutazione dettagliata”, ma fino ad allora rimane ovviamente valida la presunzione di innocenza.
La decisione di allontanare il presidente dell’Ufficio federale per la sicurezza informatica sarebbe stata intanto presa anche nell’interesse degli oltre 1.500 dipendenti del Bsi, che proprio in questo momento di forte tensione e attacchi alle infrastrutture tedesche – dal sabotaggio del Nord Stream a quello del traffico ferroviario – devono far fronte a una delicata situazione.
L’intervento di Arne Schönbohm al CyberSec2022. Guarda l’intervento.