Il nuovo dg Bruno Frattasi: “Da lunedì sarò a capo dell’Agenzia e inizierò una nuova sfida importante, interessante, che riguarda il futuro di questo Paese, ma non solo di questo Paese perché in un mondo interconnesso e globale la cybersicurezza non si ferma ai confini della nostra Italia”.
Dalla guida del Dipartimento dei vigili del fuoco a capo dei “pompieri” che intervengono a spegnere gli “incendi” nel cyberspazio. Da lunedì prossimo inizierà la nuova missione del prefetto Bruno Frattasi, nominato, ieri con deliberazione del Consiglio dei ministri su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, nuovo direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
Conosciamo di più il nuovo DG nella sua prima intervista rilasciata al Messaggero.
“Mi sento pronto, ma lo dico con assoluta umiltà”, ha detto Frattasi. “Ho fatto il prefetto per 18 anni, e questo alla cybersicurezza è il mio undicesimo o dodicesimo incarico, passando dalla responsabilità del Comitato alta sorveglianza per le grandi opere alla guida del Dipartimento dei vigili del fuoco e via dicendo”.
“Neanche il direttore generale di un ospedale è per forza un chirurgo, è un manager della sanità“
Il nuovo DG dell’ACN ha commentato anche il suo profilo non tecnico, non specializzato nella cybersicurezza come lo era Roberto Baldoni.
“Non sono un tecnico né un esperto di tecnologia”, ha dichiarato, candidamente, il direttore generale, ma, ha spiegato, “l’Agenzia ha al suo interno grandi competenze e la mia prima cura sarà valorizzarle appieno. Quanto alla mia figura in questo ruolo, mi viene da fare un paragone: il direttore generale di un ospedale non è per forza un chirurgo, è un manager della sanità. Cioè uno che deve far funzionare in maniera efficace una struttura complessa, avendo una visione delle strategie da perseguire. Cercherò di fare proprio questo”.
Frattasi ha poi aggiunto che “il motivo della scelta credo si trovi nella legge istitutiva dell’Agenzia. Dove si prefigura la possibilità che anche un grand commis d’Etat, cioè un ambasciatore, un prefetto o un’altra figura così, possa guidare questo organismo. E io sono consapevole che l’incarico che ho avuto è nevralgico per la sicurezza nazionale”.
Tra le prime sfide “gli attacchi hacker russi sono una delle prime minacce che incombono”, ha spiegato, “anche se sembra che il nostro Paese non abbia riportato gravi danni dai recenti attacchi di questo tipo”.
La visione di Frattasi dell’ACN
Infine, da questa prima intervista, Frattasi delinea la sua visione per guidare l’ACN, che non si discosta da quella di Baldoni: “Io vedo l’Agenzia come un organismo che non solo deve difendere da atti ostili l’Italia e le sue infrastrutture strategiche rafforzandone la resilienza. Ma anche come una struttura che deve accompagnare e guidare il Paese e le sue articolazioni istituzionali, amministrative, economiche verso una piena digitalizzazione dei servizi e verso un orizzonte di post-modernità”.
A proposito del suo predecessore, Frattasi ha rivelato in un’altra intervista, rilasciata all’Adnkronos, di non aver avuto modo di sentirlo ancora, ma ha sottolineato: “Lo conosco da molto tempo, so il suo valore, lo ringrazio per quello che ha fatto”.
“Da lunedì”, ha concluso “sarò a capo di questa Agenzia e inizierò una nuova sfida importante, interessante, che riguarda il futuro di questo Paese, ma non solo di questo Paese perché in un mondo interconnesso e globale la cybersicurezza non si ferma ai confini della nostra Italia. So che c’è una buona squadra in Acn, formata da tante validissime professionalità e aspetto di lavorare con loro il prima possibile”.
Per approfondire
ACN. Il profilo e le sfide di Bruno Frattasi, il nuovo direttore generale