Cybersecurity, autonomia tecnologica, investimenti, regole e intelligenza artificiale. Cosa ha detto Bruno Frattasi, direttore ACN, a ITASEC23.
“L’autonomia tecnologica non esisterebbe senza investimenti, per questo le risorse del Pnrr vanno spese e spese bene. In questo momento sono due le necessità imprescindibili: utilizzare le risorse nei tempi che l’Europa ci ha dato e utilizzarle in maniera oculata, produttiva e fruttuosa. E quale è la maniera più produttiva se non incrementare il tasso di innovazione tecnologica del nostro Paese?
Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale Bruno Frattasi, intervenuto a ITASEC23. Frattasi ha ricordato che una delle istanze che porta avanti la strategia europea e poi quella nazionale di cybersicurezza “è realizzare, in uno dei pilastri, l’autonomia tecnologica”.
“La pandemia ci ha messo di fronte a una dura realtà che ha a che vedere anche con l’autonomia tecnologica”, ha aggiunto. “Ci siamo accorti che non avevamo mascherine in Italia perché avevamo delocalizzato le catene di approvvigionamento e ci siamo trovati a scoprire una vulnerabilità evidente legata alla interdipendenza economica globale. Questo è stato già un primo campanello d’allarme riguardo alla sovranità, all’indipendenza, all’autonomia tecnologica”.
Secondo Frattasi bisogna riuscire “ad avere una migliore qualità e competitività del nostro prodotto del mercato digitale europeo” con “due obiettivi: migliorare la nostra capacità di resilienza e anche competere meglio. Due obiettivi che si coniugano strettamente l’uno all’altro”.
Parco nazionale della Cybersicurezza
Il dg dell’ACN è intervenuto anche sul parco nazionale della cybersicurezza, misura prevista dalla strategia nazionale della cybersicurezza 2022 – 2026. Il parco è concepito come un incubatore di capacità e tecnologie, al cui interno giovani talenti e startup possano entrare in contatto con le grandi aziende e con le diverse realtà nazionali che, a vario titolo, operano nel settore. Per tale motivo, il parco deve poter disporre di una struttura “diffusa” nella quale, accanto ad un “hub” centrale, sussistono ramificazioni distribuite sull’intero territorio nazionale.
“Il Parco nazionale della cybersicurezza è il modo per mettere a sistema il mondo dell’accademia, il mondo dell’industria, delle piccole imprese, delle start-up che vogliono impegnarsi in questo ambito“, ha dichiarato Frattasi, spiegando come “in questo ambito il dell’Agenzia è un ruolo importante, pro attivo, che cerca di mettere insieme e far dialogare questi mondi mettendo a disposizione investimenti”. Presto, ha inoltre anticipato Frattasi, verrà presentata insieme alla ministra della Ricerca Anna Maria Bernini “l’Agenda per la ricerca e l’innovazione”.
Intelligenza artificiale, Frattasi: “Speriamo in una AI made in Italy”
Un cenno anche sull’intelligenza artificiale. “Sull’IA abbiamo potenzialità come Paese che vanno messe a valore, che possono farci sperare in una IA made in Italy, a sistemi strutturati secondo una nostra impostazione e visione. Ci sono rischi di grandi portata ma la paura non deve essere uno strumento di freno, piuttosto ci deve invitare ad avere una regola, un equilibrio nello sviluppo”.
“Leggo di posizioni che – ha concluso Frattasi – tendono a farci vedere con sospetto l’orizzonte futuro della AI, ma noi dobbiamo pensare in positivo, concepire questi sistemi come sistemi che migliorano la qualità della nostra vita. Bisogna affrontare questa sfida – ha aggiunto – con spirito innovativo e con equilibrio e noi abbiamo già cominciato a farlo”.