La sicurezza informatica sarà l’obiettivo del nuovo triennio per le Forze Armate: il Def dispone nuovi fondi per proteggerci dal terrorismo. Ecco la novità.
Gli obiettivi presenti nel Def rispetto al Comparto Difesa sono molti, in particolare si prevede il potenziamento delle capacità di sorveglianza e lo sviluppo della sicurezza informatica, oltre che l’ammodernamento di tutte le dotazioni delle Forze Armate.
La Commissione Difesa ha iniziato la revisione del Documento di Economia e Finanza trasmesso alle Camere. Nel documento saranno presentati gli obiettivi e le strategie della politica economica italiana, ma anche i fondi riservati alle Forze Armate nella prossima Legge di Bilancio.
Le missioni internazionali e le iniziative intraprese dal nostro paese per il controllo dei mari non sono sufficienti a combattere il terrorismo: malgrado l’impegno delle Forze Armate contro gli sbarchi clandestini, mancano interventi per la protezione informatica e mancano le dotazioni necessarie.
Vediamo nel dettaglio quali sono le voci di interesse delle Forze Armate nel Def.
Il Documento di Economia e Finanza per le Forze Armate
Il Documento di Economia e Finanza consiste in un prospetto che racchiude le scelte di politica economica italiana del triennio successivo al 2018. Esso è stato presentato alle Camere e sarà anche all’esame della Commissione Difesa, responsabile degli interventi specifici per le Forze Armate.
In particolare, nel documento vengono definite le risorse e le misure per incentivare la crescita economica, integrando le scelte nazionali con le indicazioni della Commissione Europea, cui seguirà la pubblicazione del documento finale nel mese di giugno.
A partire dalla pubblicazione del Def, inizierà il processo di redazione della Legge di Bilancio, che contiene come è noto anche la stima dei fondi riservati al Comparto Difesa e alla PA, oltre alle risorse per bonus e riforme.
Sicurezza informatica e Forze Armate: ecco dove finiscono i fondi
Nel caso delle Forze Armate, nel 2017 sono stati previsti fondi per il riordino delle carriere e tutte le riforme del Comparto Difesa pari a 1,48 miliardi di euro, portati a 1,93 miliardi nell’anno successivo. La spesa è stata ritenuta sufficiente per la revisione del reclutamento, oltre che per l’aumento dei trattamenti economici seguiti al riordino.
Tuttavia, la Commissione Difesa ha reso noto che per garantire una maggiore sicurezza del paese non basta finanziare le missioni internazionali, poiché occorre lavorare a misure di carattere più organizzativo sulla sicurezza informatica, anche a protezione delle strutture governative.
Il terrorismo ha cambiato volto negli ultimi anni e lo stesso vale per i crimini ordinari, basti pensare ai fenomeni di Cyberbullismo o ai recenti omicidi trasmessi in diretta Facebook.
Le Forze Armate devono adeguarsi e per farlo sarà necessario ammodernare le dotazioni strumentali, oltre che incentivare la formazione di agenti che combattano i crimini in rete. I fondi ci sono, ma occorrerà attendere la pubblicazione del Def per avere un riscontro della promessa.