Un hacker ha cercato di avvelenare le acque cittadine di Oldsmar, una città di 15mila abitanti della Florida, con un attacco informatico.
Secondo i funzionari locali venerdì scorso un criminal hacker è riuscito ad entrare da remoto nel sistema informatico ed ha brevemente aumentato la quantità di idrossido di sodio nel sistema di trattamento dell’acqua in città.
Come è successo
L’hacker, ha spiegato in una conferenza stampa lo sceriffo della Contea Bob Gualtieri, è riuscito ad alzare (per pochi minuti) il livello di idrossido di sodio da 100 a 11.100 parti per milione, prima di uscire dal sistema.
Per fortuna, hanno spiegato l’autorità, un operatore dell’impianto si è accorto che ha avvertito subito le autorità competenti.
La idrossido di sodio ( o anche detta lisciva o soda caustica) viene utilizzata in piccole quantità per controllare l’acidità delle acque, ma il suo utilizzo in grandi quantità potrebbe causare gravi danni alla salute. Le indagini sull’accaduto sono in corso, ma al momento non è stato effettuato alcun arresto. Inoltre, non è noto se l’attività di hackeraggio sia stata effettuata all’interno o all’esterno degli Stati Uniti.
L’idrossido di sodio è l’ingrediente principale dei detergenti. E’ molto corrosivo e può causare irritazione alla pelle e agli occhi, oltre a una temporanea perdita dei capelli. La sua ingestione può provocare danni alla bocca, alla gola e allo stomaco e provocare vomito, nausea e diarrea.
L’importanza della sicurezza delle infrastrutture critiche
L’episodio, che al momento non ha colpevoli, riporta all’onere delle cronache il tema della vulnerabilità delle infrastrutture critiche connesse alla rete e di come sia sempre più vitale investire in sicurezza.
L’attacco giunge in un momento in cui gli Stati Uniti stanno ancora affrontando le conseguenze dell’hacking di SolarWinds che ha colpito più di 18.000 realtà del settore pubblico e privato. A seguito di questo attacco anche il Dipartimento dell’Energia e la National nuclear security Administration (NnsA), incaricata di gestire l’arsenale nucleare nazionale è stata vittima di un attacco informatico ha registrato “attività informatiche sospette” nelle reti della Federal energy regulatory commission (Ferc), all’interno dei laboratori nazionali Sandia e Los Alamos nel New Mexico e Washington, nell’Office of Secure Transportation dell’NnsA e al Richland Field Office del DoE.
Tanto per capirci, il laboratorio di Los Alamos è quello dove è stato portato avanti il “progetto Manhattan”, per lo sviluppo del programma atomico americano partito nel 1942. È da questi laboratori che uscirono “Little Boy” e “Fat Man”, le bombe atomiche che poi furono sganciate rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki nel 1945.