Uno dei problemi principali delle applicazioni di messaggistica istantanea è la sicurezza dei dati degli utenti. Se un hacker riuscisse a bucare i server dell’applicazione avrebbe a disposizione una quantità sterminata di informazioni che potrebbe anche decidere di rivendere sul dark web.
Proprio per questo motivo i principali servizi di messaggistica istantanea hanno integrato la crittografia end-to-end che permette di proteggere le conversazioni dall’intrusione dei pirati informatici. Ma secondo alcuni ricercatori la crittografia end-to-end protegge benissimo la conversazione tra due persone, ma non le chat di gruppo. Gli stessi ricercatori hanno creato un nuovo protocollo di sicurezza che può essere inserito all’interno delle chat di gruppo e proteggerlo dagli hacker. Il protocollo prende il nome di Asynchronous Ratcheting Tree (ART) ed è stato creato da Jon Millican di Facebook e da Katriel Cohn-Gordon, Cas Cremers, Luke Garratt e Kevin Milner dell’Università di Oxford.
Essendo coinvolto anche un dipendente di Facebook, è molto probabile che l’azienda di Menlo Park sia interessata alla ricerca e che cercherà di integrare il protocollo all’interno di Facebook Messenger.
Cosa è Asynchronous Ratcheting Tree (ART)
Il protocollo è stato pensato per le conversazioni di gruppo che sono state già compromesse. Nel caso in cui un gruppo di utenti pensasse che la propria conversazione sia controllata da un hacker, può utilizzare il protocollo Asynchronous Ratcheting Tree (ART) e generare un nuovo set di chiavi di crittografia end-to-end. Il protocollo mette al riparo gli account personali degli utenti coinvolti nella conversazione, proteggendo le loro informazioni.
Per il momento Asynchronous Ratcheting Tree (ART) non è stato utilizzato in nessun servizio di messaggistica istantaneo, ma proprio Facebook potrebbe essere tra le aziende più interessate. Vedremo se nei prossimi mesi si saprà qualcosa in più.