L’alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Josep Borrell, ha affermato che il blocco istituirà una “rete di cyberdiplomazia” per raggiungere Stati e organizzazioni.
Lo scorso 20 aprile il Consiglio dell’Unione europea ha annunciato il via libera alla creazione di un centro di competenza sulla sicurezza informatica con sede a Bucarest al fine di potenziare le competenze in materia di sicurezza informatica in tutto il blocco.
“Il Consiglio ha adottato oggi il regolamento che istituisce il Centro e la rete. A questo seguirà un’adozione finale da parte del Parlamento europeo”, ha affermato il Consiglio in una dichiarazione.
Secondo la dichiarazione, il centro, ufficialmente noto come European Cybersecurity Competence Centre (ECCC) riunirebbe varie organizzazioni del settore, accademico e della società civile per creare una cosiddetta comunità di competenze in materia di sicurezza informatica per “migliorare e diffondere l’Unione Europea. ” Il centro collaborerà anche con una rete di centri di coordinamento nazionali.
L’iniziativa dovrà ora essere approvata dal Parlamento europeo in seconda lettura e quindi pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE per entrare in vigore. Da quel momento gli Stati membri avranno sei mesi di tempo per individuare l’istituto nazionale che si collegherà con il centro di Bucarest.
La scorsa settimana, l’alto rappresentante dell’UE per la politica estera, Josep Borrell, ha affermato che il blocco istituirà una “rete di cyberdiplomazia” per raggiungere Stati e organizzazioni.
L’Italia ancora non ha indicato il centro che farà da raccordo con la rete di Bucarest. Ma la nuova strada è stata rivelata recentemente dal nuovo sottosegretario di Stato con delega alla Sicurezza e all’Intelligence, Franco Gabrielli, nell’intervista esclusiva realizzata da Cybersecitalia ribadita in audizione al Copasir. Da una parte un centro di competenza destinato solo alla ricerca e allo sviluppo degli investimenti tech. Dall’altra una nuova agenzia cyber al di fuori del DIS.