La visione del premier per rafforzare la politica estera europea: “Servono meccanismi decisionali efficaci in materia di politica estera, di sicurezza e difesa, a partire dal superamento del principio dell’unanimità, che troppo spesso rallenta l’azione europea”.
L’Unione europea non ha una chiara e forte politica estera, questa debolezza è dimostrata dall’assenza di un ‘ministro’ ad hoc, ma solo di un Alto Rappresentante, ora anche Vicepresidente della Commissione, incaricato del coordinamento dell’azione esterna dell’Ue. Così gli Stati membri si ritrovano senza meccanismi decisionali efficaci in materia di politica estera, difesa, di sicurezza e cybersicurezza.
Draghi: “Rafforzare la politica estera europea“
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni alla Camera e al Senato in vista della riunione del Consiglio europeo di domani, ha indicato la sua visione del premier per rafforzare la politica estera europea, anche per fronteggiare nuove minacce come quelle cibernetiche.
“Intendiamo adottare la ‘Bussola strategica’ a marzo 2022. Questa dovrà servire da stimolo per rafforzare la politica estera europea. Servono innanzitutto meccanismi decisionali efficaci in materia di politica estera, di sicurezza e difesa, a partire dal superamento del principio dell’unanimità, che troppo spesso rallenta l’azione europea”, ha ammonito Draghi.
“Anche i processi di analisi delle minacce e di intelligence da parte delle Agenzie degli Stati membri”, ha aggiunto, “devono seguire processi più strutturati e rigorosi.
Draghi vuole innovare anche in Europa
Il premier italiano vuole innovare anche a Bruxelles le regole per legiferare in fretta e per cercare di trovare soluzioni politiche ai diversi problemi comuni che interessano gli Stati dell’Unione e del resto del mondo, come gli attacchi informatici che possono mettere a rischio le infrastrutture critiche e strategiche dei Paesi. Per questo motivo Draghi consiglia all’Ue di intensificare il partenariato con la NATO.
“Bisogna garantire l’interoperabilità degli strumenti militari europei con la NATO. Un’Unione Europea più forte, meglio coordinata e più autonoma dal punto di vista della politica estera è un vantaggio per l’Alleanza atlantica e per il mondo intero”, ha fatto capire Draghi agli omologhi europei e ai capi di Stato.
“Il Consiglio Ue”, ha anticipato, “manderà un segnale di impegno per rafforzare il partenariato strategico con la NATO”. Tra i vantaggi per gli Stati dell’Ue una maggiore sicurezza informatica: “È fondamentale”, ha infatti spiegato il premier, per la nostra sicurezza, anche di fronte a nuove minacce come quelle cibernetiche”.
“La terza Dichiarazione congiunta sulla cooperazione tra l’UE e la NATO, che chiediamo sia negoziata e sottoscritta in tempi rapidi”, ha concluso, “deve tenere conto di queste sfide”.
Nato, l’articolo 5 invocabile in caso di attacchi informatici e mutuo soccorso tra i Paesi alleati
Ricordiamo che Biden ha proposto ed ottenuto di estendere l’articolo 5 del Trattato Nato anche in caso di attacchi cibernetici. Quest’ultima novità è contenuta nel comunicato congiunto dei capi di Stato e di Governo a conclusione dell’ultimo summit, del 14 giungo scorso, a Bruxelles in cui il Patto Atlantico è stato rinsaldato e aggiornato alle nuove sfide tecnologiche e all’attuale scenario geopolitico, con Cina e Russia “sorvegliati speciali”.
“Riteniamo che gli attacchi informatici verso, dallo o all’interno dello spazio rappresentino una chiara sfida alla sicurezza dell’Alleanza, il cui impatto potrebbe minacciare la prosperità, la sicurezza e la stabilità nazionali ed euro-atlantiche e potrebbe essere dannoso per le società moderne quanto un attacco convenzionale. Tali attacchi potrebbero portare all’invocazione dell’articolo 5. Una decisione su quando tali attacchi porterebbero all’invocazione dell’articolo 5 sarebbe presa dal Consiglio Nord Atlantico caso per caso”, è scritto al punto 33 del comunicato.