Nel 2017 sono stati registrati 7,5 milioni di attacchi DDoS, o Distributed Denial of Service (interruzione distribuita del servizio), secondo dati elaborati da Atlas.
Si tratta di una cifra che aumenta di pari passo con il traffico internet, che oggi è particolarmente “denso” in Europa, India, Australia, Giappone e Corea del Sud.
Secondo una carta globale interattiva sviluppata da Akamai, in Europa, che rimane il continente con la maggiore fetta di traffico di rete, l’Italia è al quarto posto con il 2,1% del traffico di rete europeo (dopo Regno Unito con il 7,9%, Germania 5,2% e Francia 3,7%).
Secondo il recente sondaggio di IDC Research dal titolo “U.S. DDoS Prevention”, più del 50% dei decision maker sulla sicurezza informatica ha dichiarato che lo scorso anno la propria organizzazione è stata vittima di un attacco DDoS tra una e 10 volte.
Di questi, più del 40% ha subito un attacco che si è protratto per oltre 10 ore.
Una delle particolarità degli attacchi informatici di tipo DDoS è che il cyber criminale non ha bisogno di particolari competenze tecniche, ma soprattutto costano poco: “Esistono servizi specifici che permettono a chiunque di sferrare attacchi a qualsiasi individuo e organizzazione al costo di un caffè, con capacità tali da rendere possibili anche attacchi multivettore in grado di mettere in ginocchio intere aziende”, ha commentato in una nota Marco Gioanola, Cloud Services Architect di NETSCOUT Arbor.
Altro elemento che involontariamente si presta a questo tipo di attacchi e li favorisce è l’Internet of Things: “è facile mirare e colpire vulnerabilità note, quali webcam collegate a internet, videocamere di sicurezza e dispositivi di registrazione video digitali, e ogni volta che viene infettato, il dispositivo diffonde il malware ad altri dispositivi vulnerabili ampliandone la portata”.
Per avere una visione d’insieme a livello globale dello schema degli attacchi quotidiani di tipo DDoS è stata aggiornata la Digital Attack Map. Una mappa mondiale interattiva sugli attacchi (DDoS attack data) che ogni giorno avvengono in ogni Paese, Italia compresa.
Tornando ai dati Akamai, per quanto riguarda il Rapporto “Stato di Internet – Security estate 2018: rapporto sugli attacchi web”, tendenzialmente questa estate 2018 potrebbe registrare mediamente il 16% in più di attacchi DDoS, il 16% in più di attacchi a livello di infrastruttura, il 4% in più di attacchi basati su tecniche di riflessione e il 38% in più di attacchi a livello di applicazioni.