Dopo aver messo in evidenza il caso, Cybersecurity Italia pubblica l’emendamento al Ddl cyber per evitare pienamente lo scontro diplomatico con Israele.
La Camera dei Deputati ha votato il seguente emendamento per mettere una “pezza” al caso scoperto da Cybersecurity Italia e quindi chiudere lo scontro con Israele.
Nel dettaglio, i partiti di maggioranza, la scorsa settimana nel dare il via libera al disegno di legge sulla Cybersecurity, hanno votato un emendamento per introdurre nell’articolo 10 “premialità per l’utilizzo di tecnologia cyber italiane o di Paesi appartenenti all’Unione europea o di Paesi aderenti alla NATO”. Un modo per tenere fuori le imprese russe e cinesi. Di fatto un’esclusione, clamorosa, alle aziende di Israele, tra i Paesi più avanzati nella cybersicurezza. Come si sa Israele non fa parte della NATO.
Gli emendamenti di Orsini (FI), Gardini (FdI) e Rosato (Azione) (13.101, 13.102 e 13.103) sono diventati identici con la seguente riformulazione:
“Al comma 1, primo periodo, dopo le parole “Paesi aderenti alla Nato” aggiungere “o di paesi terzi individuati con decreto di cui al presente comma tra quelli che sono parte di accordi di collaborazione con l’Unione europea o con la Nato in materia di cybersicurezza, protezione delle informazioni classificate, ricerca ed innovazione”.
Al comma 2, lettera e), dopo le parole “Paesi aderenti alla Nato” aggiungere “di paesi terzi individuati con decreto di cui al comma 1 tra quelli che sono parte ci accordi di collaborazione con l’Unione europea o con la Nato in materia di cybersicurezza, protezione delle informazioni classificate, ricerca ed innovazione”.