Tutti concordi: la pervasività del digitale rende necessaria l’adozione di soluzioni di sicurezza ad ampio spettro.
Milano ha ospitato la terza edizione di WOW – Wide Opportunities World, organizzato ogni anno da Samsung. La discussione fra gli speaker e gli ospiti provenienti dagli ambiti della pubblica amministrazione e delle principali aziende italiane è partita da una serie di considerazioni introduttive del contesto di mercato, che hanno costituito la premessa per il confronto sulle tematiche maggiormente rilevanti per il mondo imprenditoriale.
In particolare si è convenuto che tutte le grandi aziende e le infrastrutture critiche nazionali sono passibili di attacchi informatici.
Solo nel 2016 il 47% delle aziende piccole e medie in Italia ha subito almeno un attacco (fonte: Banca d’Italia). Il peggioramento di queste stime è emerso fin dai primi mesi del 2017 a causa delle campagne malware wannacry e notpetya che hanno danneggiato o rischiato di impattare la sicurezza di intere aziende. Dati recenti evidenziano un costo medio di 3,5 milioni di euro per ogni attacco andato a buon fine, mentre per le piccole e medie imprese gli attacchi informatici possono mettere a repentaglio l’esistenza stessa dell’azienda.
Il quadro europeo
Un’ulteriore elemento di partenza è stata la constatazione di importanza attribuita alla Cybersecurity da Junker durante ultimo meeting del 13 settembre sullo stato dell’Unione Europea, durante il quale aveva sottolineato come la cybersecurity fosse così importante da essere inserita come seconda emergenza in Europa, dopo il cambiamento climatico e prima dell’immigrazione. La stessa Europa si è mossa per sollecitare i lavori dell’Agenzia Europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione (Enisa), affinché strutturi un piano di intervento comune, adotti un’etichetta che certifichi la sicurezza dei dispositivi connessi, e persino crei un fondo di solidarietà a sostegno dei Paesi che dovessero trovarsi in difficoltà a causa di un attacco informatico su vasta scala.