Dai fondali marini allo spazio. Il satellitare rimpiazzerà i cavi sottomarini?

I cavi sottomarini offrono dei vantaggi rispetto ad altre tecnologie, ma presentano anche delle limitazioni. Ecco quali.

I cavi sottomarini permettono lo scambio di informazioni e comunicazioni da un continente all’altro, in maniera rapida e sicura. Si stima che attualmente siano attivi circa 550 cavi sottomarini, per una lunghezza di circa 1,4 milioni di chilometri. Questi cavi in fibra ottica collegano i diversi continenti l’uno all’altro e portano connettività anche alle isole remote nel mezzo degli oceani. Nel 1866 venne cablato il primo cavo tra l’Inghilterra e gli Stati Uniti attraverso l’oceano Atlantico, per le comunicazioni via telegrafo.

Inizialmente i cavi sottomarini erano detenuti dalle compagnie di telecomunicazione, le quali entravano in partnership con le diverse aziende che erano interessate a utilizzarli. Ma tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio del XXI secolo, sempre più compagnie hanno cominciato a produrre cavi privati e vendere i servizi agli utenti. Si è visto quindi un aumento degli investimenti in questa tecnologia da parte delle maggiori compagnie d’informatica, tra cui Microsoft, Google, Amazon e Facebook, le quali negli ultimi anni sono arrivate a possederne di più delle compagnie di telecomunicazione.

Il primo satellite commerciale Internet-ready, invece, venne lanciato nel 2003. Ma solo a partire dall’ultimo decennio sono iniziate a presentarsi in commercio soluzioni adatte all’uso quotidiano da parte degli utenti. Queste prime soluzioni sfruttavano satelliti in orbita terrestre media (MEO – Medium Earth Orbit), a una distanza di circa 8 mila chilometri. Successivamente, come per i cavi sottomarini, aziende private come SpaceX, OneWeb e Amazon hanno iniziato ad interessarsi a queste soluzioni, studiando soluzioni per permettere l’accesso a internet attraverso costellazioni di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO – Low Earth Orbit). Ad oggi sono presenti in LEO 543 satelliti di OneWeb, su una costellazione totale prevista di 648, ad una distanza di 1200 km e oltre 3,000 satelliti Starlink, ad una distanza di soli 550 km dalla terra.

Cavi sottomarini e satellitare: vantaggi e svantaggi delle due tecnologie

I cavi sottomarini offrono dei vantaggi rispetto ad altre tecnologie, ma presentano anche delle limitazioni. Gioca a loro vantaggio l’elevata capacità di trasmissione dati e di banda, infatti si stima che un solo cavo moderno riesca a trasportare più di 200 Tbps di dati. Essendo utilizzati da diversi anni, anche i costi si sono abbassati grazie all’evolversi della tecnologia, il che permette di trasmettere più dati a un prezzo inferiore. Infine, i cavi sottomarini permettono un elevato grado di sicurezza dei dati in termini di privacy. Per poter intercettare o manipolare le informazioni che passano attraverso ai cavi è necessario un attacco fisico, il che li rende molto meno vulnerabili sotto questo punto di vista.

Sebbene il rapporto costo-dati rappresenti un vantaggio, lo stesso non si può dire dei costi di installazione. Infatti, gli interventi di installazione sono onerosi in quanto richiedono attrezzature specifiche e manodopera specializzata. Inoltre, date le distanze che essi devono collegare e gli strumenti necessari, i tempi di installazione possono essere molto lunghi. Ma il limite maggiore legato a questa tecnologia è la limitazione geografica: i cavi sottomarini sono limitati geograficamente, il che significa che aree remote e isolate possono rimanere tagliate fuori e scollegate dalla rete.

Proprio quest’ultimo punto risulta, invece, il punto di forza della connessione internet satellitare LEO, ovvero la sua potenzialità nel fornire una copertura globale, raggiungendo anche quei luoghi remoti e isolati che i cavi faticano a raggiungere. Permette un’elevata velocità di trasmissione dei dati, mentre la quantità di dati che può tramettere è inferiore se paragonata a quella via cavo. Sia la velocità di banda che i dati che passano per i satelliti dipendono però da diversi fattori. Infatti, essa dipende dal numero di satelliti che formano la costellazione (si consideri che Starlink auspica di arrivare a 42 mila satelliti), ma anche dalle interferenze che possono essere causate sia dalle condizioni atmosferiche, sia da eventuali disturbi o manipolazioni delle bande di frequenza su cui comunicano. Dal punto di vista dei costi il satellitare abbatte quelli legati all’installazione di infrastrutture per l’accesso, ma anche in questo caso le somme maggiori si spostano sulla costruzione e sul lancio in orbita degli stessi satelliti.

Competizione o convergenza?

Probabilmente si può parlare di una sana competizione tra le due tecnologie, che le spinge entrambe a migliorare ed evolvere per riuscire a far fronte ai problemi attuali. Molto probabilmente non arriveremo a un punto in cui una delle due escluderà l’altra, bensì convergeranno in soluzioni ibride che consentiranno a entrambe di aumentare le prestazioni e fornire servizi di qualità maggiore. Infatti, internet satellitare LEO permette di abbassare la latenza nella trasmissione di informazioni a lungo raggio, avendo tempi di risposta inferiori rispetto all’invio per mezzo dei cavi sottomarini. Questo è possibile anche grazie al fatto che la propagazione nello spazio aperto è più rapida del 50% rispetto alla fibra ottica.

Dunque, la tecnologia dei satelliti LEO per internet è ancora giovane e ha ampio margine di sviluppo, promettendo soluzioni che consentiranno di coprire le lacune che oggi non riesce a risolvere il cavo. Si potranno distinguere anche le applicazioni di una e dell’altra tecnologia per far fronte alle esigenze future e ottimizzando l’accessibilità e l’affidabilità della rete. Essendo tecnologie nuove, va tenuta sotto monitoraggio la sicurezza nella trasmissione dei dati, studiando soluzioni che garantiscono la stessa protezione del passaggio delle informazioni nei cavi fisici, per evitare vulnerabilità che consentano intercettazioni e manipolazione dei dati.

Con un mondo sempre più tecnologicamente interconnesso, internet satellitare LEO gioca un ruolo fondamentale nell’integrazione della tecnologia IoT (Internet of Things) e nella connessione in mobilità, grazie a soluzioni che garantiscono l’accesso alla rete anche in viaggi aerei, navali e terrestri, con i vantaggi che ne derivano in ambito commerciale, militare e civile.

Governi e organizzazioni

Queste tecnologie, sia quella terrestre che quella spaziale, stanno ricevendo investimenti sostanziosi da parte di attori privati. Le Big Tech con i cavi sottomarini da una parte e compagnie come SpaceX e OneWeb con internet satellitare dall’altra, lasciano poco spazio agli attori statali.

Nonostante i vantaggi che internet satellitare LEO fornisce, sorgono anche potenziali rischi a livello geopolitico. Infatti, dipendere esclusivamente da questa fonte, può portare al rischio che Paesi e organizzazioni diventino dipendenti da un’unica tecnologia centralizzata per la connettività a Internet.
In questo modo, però, si potrebbe creare uno scenario in cui un singolo governo o un’organizzazione detiene un’enorme quantità di potere e influenza sulle reti di comunicazione globali. Un esempio è il recente fatto accaduto in Ucraina, in cui SpaceX ha limitato l’utilizzo di Starlink al Paese, per evitare che venisse sfruttato per offensive militari, nel caso specifico per controllo di droni militari.

Essendo una tecnologia ancora giovane e aumentando il suo utilizzo, inoltre, c’è il rischio che tali sistemi diventino bersaglio di cyber attacchi da parte di attori malevoli. Ciò potrebbe causare interruzioni significative nella connettività a Internet a livello globale.

Infine, non va sottovalutato anche l’impatto ambientale. I detriti spaziali che i satelliti LEO possono produrre, data la loro proliferazione e le previsioni di allargamento delle costellazioni nel prossimo futuro, potrebbero avere un impatto sull’ambiente considerevole, portando a conseguenze negative sulla sostenibilità a lungo termine della tecnologia satellitare.

In generale, è importante che i governi e le organizzazioni considerino attentamente i pericoli geopolitici dell’Internet satellitare LEO e lavorino insieme per mitigare tali rischi e garantire un utilizzo sostenibile e responsabile di questa tecnologia.

Nutro una passione per l'informatica sin da quando ero ragazzino, sfociata in un profondo interesse per Bitcoin e la sua tecnologia, la blockchain. Sono affascinato dalla storia dell'attivismo digitale, dai Cypherpunks all'hacktivismo più recente. Trovo stimolante osservare ed analizzare la realtà che ci circonda e come gli eventi la influenzano: essere analista junior di AIAIG e collaborare con AMIStaDeS mi aiuta ad approfondire questi aspetti ed esplorarli più da vicino. Quando non sono davanti al PC, lo zaino e la tenda sono sempre pronti che sia per un trekking o un viaggio on the road.

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