Il Qatar si prepara a difendersi dai cyber attacchi. Ciò in previsione di una possibile guerra digitale lanciata contro l’emirato, a seguito delle accuse di diversi paesi di sponsorizzare il terrorismo.
Denunce che sembrano corroborate dai documenti di Osama bin Laden, de-secretati nei giorni scorsi dagli Usa. A proposito, Doha ha costituito un Comitato di alto livello sulla cyber. Questo preparerà politiche e programmi nell’ambito della strategia per la information security. Inoltre, lavorerà per rafforzare i firewall contro le minacce informatiche. L’organismo sarà composto da rappresentanti di tutti i settori della nazione mediorientale. Dal governo alle industrie, passando per militari, universitari, mondo finanziario e società civile. Al suo interno ci saranno sotto-comitati per ogni tematica.
Doha vuole cooperare in ambito regionale e internazionale, soprattutto per proteggere la cybersecurity del settore finanziario
Per garantire la sua information security, il Qatar ha annunciato che coopererà in pieno coordinamento con le organizzazioni e istituzioni regionali e internazionali. A proposito, verranno formati diversi comitati a livello di Gulf Cooperation Council per sviluppare sistemi di pagamento protetti contro le cyber aggressioni. Sembra, che almeno ufficialmente, l’emirato punti a incrementare soprattutto la cybersecurity del settore finanziario. Doha ha ricordato i pericoli crescenti del cybercrime e ha ribadito che è necessario lavorare insieme per migliorare la protezione dei singoli e comune. Sia in ambito nazionale, coinvolgendo tutti gli attori, sia in quello regionale e internazionale.
Intanto, l’emirato blinda le sue cyber difese dai pericoli interni ed esterni per proteggere le informazioni classificate e le reti
Intanto, il Qatar si muove anche sul versante della protezione delle infrastrutture critiche, delle reti e soprattutto delle informazioni classificate dai cyber attacchi. Doha ha intrapreso una serie di misure per blindare i network e ridurre i rischi di compromissione. A proposito l’emirato non ha fornito dettagli, spiegando solo che – tra le altre cose – sono state trovate soluzione tecniche veloci. Sia per ridurre i danni di un’aggressione informatica sia i tempi necessari per riparare i sistemi corrotti.