L’anno precedente, criminali informatici avevano rubato dati di 83 milioni di clienti di JP Morgan e una nota (ma anonima) banca americana fa sapere di aver subito più di 30.000 attacchi informatici nell’arco di una sola settimana, uno ogni 34 secondi. Di questi, quasi 22.000 erano stati orchestrati da organizzazioni criminali.
Funzionari dell’intelligence degli Stati Uniti ed esperti legati al settore privato sospettano che hacker della Corea del Nord siano dietro l’attacco informatico mondiale del 15 maggio, che ha coinvolto circa 300mila computer nel mondo. Secondo quanto rivela il New York Times, alcuni dei codici utilizzati nel ‘ransomware‘ WannaCry coincidono con quelli impiegati negli scorsi attacchi informatici nordcoreani, come quello del 2014 alla Sony. Il quotidiano precisa che non si tratta di una prova schiacciante del coinvolgimento di Pyongyang, dato che hacker di altri Paesi potrebbero aver copiato questo metodo. Ma intanto le teorie del sospetto prendono corpo.
Dopo l’ondata di cyberattacchi, che hanno colpito in particolare in Cina, l’allerta nel Paese è massima. Secondo le autorità locali dal 15 maggio sono stati colpiti centinaia di migliaia di pc in 30.000 enti, fra cui università e il colosso petrolifero PetroChina, che ha dovuro sospendere per 12 ore i pagamenti elettronici ai distributori di benzina. Scongiurato invece in Europa il rischio di un nuovo attacco alla ripresa dell’attività lavorativa nel lunedì successivo: nessuna recrudescenza è stata segnalata dalla polizia europea Europol, dopo che venerdi il virus WannaCry aveva mandato in tilt i computer di oltre 300mila utenti in 150 Paesi, prendendo di mira in particolare il sistema sanitario del Regno Unito, gli stabilimenti Renault in Francia, e la rete ferroviaria tedesca. Symantec ha calcolato che le famiglie di ransomware, come il virus che ha messo i pc di tutto il mondo in ginocchio, sono triplicate da 30 a 101 tra il 2015 e il 2016.
È aumentato in un anno anche il riscatto medio richiesto dagli hacker ai singoli utenti, da 294 dollari a 1077 dollari. L’attacco, secondo Microsoft, è “un campanello d’allarme” per i governi del pianeta e Brad Smith, presidente del colosso americano ritiene che la gravità dell’azione sia paragonabile al furto di missili “Tomahawk” in dotazione all’esercito americano. Limitati i danni ai computer in Russia, ha detto Il presidente Putin, che però ha ammonito gli Usa: il virus è stato creato dalla vostra intelligence e vi si è ritorto contro.
In Italia, dove secondo la polizia postale i danni sono stati limitati, Agenzia per l`Italia digitale (Agid) ha pubblicato le linea guida per contrastare il virus e riavviare le macchine, che se connesse ad una rete aziendale possono compromettere tutte le postazioni. La raccomandazione principale resta quella di prestare la massima attenzione a email sospette e non aprire mai gli allegati o cliccare sui link, anche se provenienti da mittenti ritenuti affidabili. Nel video l’intervista di Newsroom Italia a Arturo Di Corinto, giornalista esperto in Cybersecurity Attacco alle banche Hacker e criminali informatici scelgono sempre di più le banche come oggetto dei loro attacchi. Secondo il report “Banking & Financial Services Cyber-Security: US Market 2015-2020”, pubblicato dalla società americana Homeland Security Research Corp. (HSRC), il mercato relativo alla protezione dei servizi finanziari americani arriverà a toccare la cifra record di 9,5 miliardi di dollari. Per capire quanto gli attacchi informatici contro le banche stiano aumentando, c’è l’esempio di una banca del Bangladesh, alla quale nel marzo del 2016 un gruppo di hacker ha tentato di sottrarre 951 milioni di dollari.
L’anno precedente, criminali informatici avevano rubato dati di 83 milioni di clienti di JP Morgan e una nota (ma anonima) banca americana fa sapere di aver subito più di 30.000 attacchi informatici nell’arco di una sola settimana, uno ogni 34 secondi. Di questi, quasi 22.000 erano stati orchestrati da organizzazioni criminali.
L’Amministratore Delegato di Bank of America, Brian Moynihan ha dichiarato che ha in programma di spendere nel 2017 più di 400 milioni di dollari per potenziare la cyber sicurezza di banche e istituti finanziari del gruppo. Deloitte, azienda di servizi di consulenza e revisione, ha recentemente affermato che il settore dei servizi finanziari sta subendo i più gravi attacchi informatici mai registrati. Secondo Venustech, fornitore di servizi e soluzioni di sicurezza specializzata, le banche sono costrette a dedicare sempre più tempo e sempre maggiori risorse, anche economiche, alla protezione della propria struttura informatica, rafforzando l’apparato di intelligence, individuando in modo tempestivo le nuove minacce, investendo in ricerca o affidandosi a specialisti leader del settore, preparati anche ad affrontare le più sofisticate vulnerabilità.
Una recente analisi realizzata su scala mondiale, che prende in esame il numero e la localizzazione di sistemi bancari che hanno subito gravi attacchi tramite virus Trojan, ha rivelato che l’Italia si colloca all’ottavo posto, con un numero stimato di circa 35.000 computer compromessi all’interno delle sue istituzioni finanziarie. Le nazioni dove si è registrato il numero più alto di computer compromessi sono l’India (circa 65.000), la Germania (circa 115.000) e infine gli USA (oltre 140.00).