Il premio, consegnato al nostro Paese lo scorso 25 novembre a Bruxelles durante l’European innovation council summit, è stato vinto grazie al Cyber Security Operations Center (C-Soc), la sala operativa realizzata presso l’Ufficio protezione dati della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
L’Italia vince il prestigioso European innovation procurement awards (Euipa) 2021, il riconoscimento della Commissione europea dedicato a chi si distingue in ambito europeo per aver saputo proporre le migliori innovazioni nei processi di acquisizione di beni e servizi.
Il premio, consegnato al nostro Paese lo scorso 25 novembre a Bruxelles (Belgio) durante l’European innovation council summit, è stato vinto grazie al Cyber Security Operations Center (C-Soc), la sala operativa realizzata presso l’Ufficio protezione dati della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, che si colloca al primo posto nella categoria della leadership nell’approvvigionamento, sul podio più alto prima della Polonia.
“La funzione del C-Soc è quella di vigilare perché milioni di informazioni possedute per finalità di polizia (sulle persone, sui documenti, sui veicoli, sulle tracce) siano adeguatamente protette”, ha sottolineato il Direttore centrale della polizia criminale Vittorio Rizzi. “L’obiettivo è quello di garantire, oltre alla sicurezza del sistema – in termini di riservatezza, integrità e disponibilità – la massima protezione possibile dei dati personali, per evitare la loro dispersione secondo il principio di responsabilità introdotto dalle direttive europee”.
Il C-Soc inaugurato lo scorso aprile a Roma
Inaugurato presso la Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il 26 aprile scorso a Roma, il C-Soc è una struttura d’avanguardia, finanziata da fondi europei, per la prevenzione e l’intervento tempestivo sugli incidenti informatici alle banche dati delle Forze di polizia, di natura accidentale, naturale o dolosa, come gli attacchi informatici.
Una struttura hardware e software di ultima generazione, che, grazie alla formazione mirata di analisti e operatori appartenenti alla quattro Forze di polizia, lavora attraverso protocolli standardizzati perché la reazione all’incidente informatico sia la più tempestiva e risolutiva.
Voluta dal Capo della Polizia Lamberto Giannini, la struttura ha la funzione di vigilare sulla sicurezza di milioni di informazioni possedute per finalità di polizia (sulle persone, sui documenti, sui veicoli, sulle tracce) siano adeguatamente protette. “L’obiettivo, ha spiegato il Viminale, “sarà garantire, oltre alla sicurezza del sistema in termini di riservatezza, integrità e disponibilità, la protezione dei dati personali per evitare la dispersione (cosiddetto data breach), secondo il principio di responsabilità introdotto da Direttiva europea 680 del 2016, che rappresenta la magna carta per il trattamento dei dati per finalità di polizia e di giustizia“.
Oltre al premio, il team italiano avrà la possibilità di condividere il progetto con gli altri ricercatori e trarre nuove ispirazioni dalle loro esperienze per ulteriori traguardi a tutela della sicurezza dei cittadini.