Gli autori del Rapporto Clusit evidenziano che il primo semestre 2017 è stato il peggiore di sempre, confermando una inesorabile tendenza crescente dal 2011 ad oggi.
Se il 2016 è stato definito l’annus horribilis della sicurezza informatica, il 2017 ha già superato questo triste primato. Da gennaio a giugno di quest’anno, infatti, sono stati 571 gli attacchi gravi di dominio pubblico (ovvero attacchi che hanno avuto un impatto significativo per le vittime, in termini di danno economico, reputazione e diffusione di dati sensibili), che corrispondono ad una crescita dell’8,35% rispetto al secondo semestre 2016.
Così Istituzioni e imprese pubbliche e private hanno, finalmente, compreso il valore della sicurezza informatica e anche l’opinione pubblica ha capito che lo sviluppo e la protezione delle infrastrutture critiche, quelle su cui tutti i Paesi basano la propria crescita economica, è diventato un imperativo assoluto. Energia, trasporti, acqua, telefonia, dati (dalla sanità all’agricoltura ed ai servizi finanziari) dipendono da esse e dalla loro dipendenza dai sistemi di controllo informatici. Dall’altro lato tanti startupper hanno fiutano il giro d’affari generato dalla sicurezza informatica: l’anno scorso a livello globale ha raggiunto 75 miliardi di dollari e in Italia vale 2,3 miliardi di fatturato (Fonteù: Anie Sicurezza). Tutti numeri che nascono da un altro dato di fondo: dal 2012 al 2017 è stato registrato un vero e proprio boom di startup specializzate in cybersecurity. Secondo le stime di Cb Insights “entro la fine del 2017 saranno investiti, da venture capital e investitori istituzionali, 5 miliardi di dollari nelle startup di cybersecurity”. Già 1,6 miliardi sono stati erogati nel secondo trimestre di quest’anno.
“C’è un grande fermento anche nel mondo delle startup, con la nascita di aziende specializzate in una soluzione o un prodotto molto verticale e chiamate a sviluppare tecnologie di difesa avanzate in particolari industrie, come quella militare”, ha dichiarato, al Sole24Ore, Corrado Giustozzi, Head of Cyber Team SELTA, azienda tecnologica italiana specializzata nei settori della difesa e della sicurezza informatica. Giustozzi, infine, nell’intervista al quotidiano, ha anche indicato alle startup una strada da seguire: “Sfruttare la tendenza ormai matura dell’outsourcing della cybersecurity” perché “l’offerta di servizi di sicurezza informatica e di consulenza tecnica specialistica è appetita soprattutto da piccole e medie aziende”. Pmi vulnerabili quanto le grandi aziende, così come le infrastrutture critiche dei Paesi.
Come proteggere quest’ultime dalle violazioni dei dati in esse contenuti è uno dei temi di discussione del SELTA Challenge 2017, l’evento che si terrà a Roma il prossimo 15 novembre.
Ecco gli ospiti che hanno confermato la presenza:
Franco Bassanini (Presidente Open Fiber), Deborah Bergamini (Vice presidente Commissione Trasporti e Tlc della Camera, Forza Italia), Sergio Boccadutri (Responsabile Innovazione PD), Antonio Nicita (Commissario AgCom), Luisa Franchina (AIIC-Associazione Italiana Infrastrutture Critiche), Vittorio Rosato (Resp. Infrastrutture Critiche ENEA), Alberto Tripi (Resp. Cybersecurity Confindustria).
Riccardo Nencini (Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Paola De Micheli (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), Mirella Liuzzi (Movimento 5 Stelle), Guido Pier Paolo Bortoni (Presidente Autorità dell’Energia), Stefano Liotta (Resp. Ingegneria e Innovazione ACEA), Sandro Moretti (Tlc e Telecom Data Division Alperia), Corrado Giustozzi (Head of Cyber Team SELTA).